Ciaspole

In questo articolo conoscerai cosa sono le racchette da neve, chiamate anche ciaspole. L’attrezzatura necessaria ad un trekking ed i pericoli che possono presentarsi in inverno durante una gita in montagna.
A fine articolo troverere i link alle principali manifestazioni e gare con le ciaspole che si svolgono in Italia.

 

Camminare on le racchette. Un modo di spostarsi alternativo allo sci che ci porta in luoghi incantati dove la solitudine è spesso la norma.

Alcuni le chiamano racchette da neve, altre persone ciaspole. In ogni caso sono sinonimo di libertà e autonomia, adatte a escursionisti che vogliono “vivere” la montagna in modo alternativo.  Lontani dalle folle di sciatori, impianti di risalita affollati, dai parcheggi ecc.
Questo per cercare una montagna che d’inverno si trasforma: il silenzio dei boschi, più tranquillità, e la coltre bianca che cancella i riferimenti abituali usati dagli escursionisti nei mesi estivi.

L’ideale per chi vuole tenersi in allenamento perché l’escursione con ciaspole non è da sottovalutare, visto che si bruciano in media 500 calorie all’ora.

Per quanti non le abbiano mai viste, le ciaspole sono “attrezzi” che si mettono ai piedi per aumentare la superficie di contatto con la neve fresca, così da poter camminare sulla medesima senza sprofondare.

Un trekking sui 600-800 metri di dislivello, che d’estate si fa senza particolare fatica (basta un minimo di allenamento), nei mesi invernali con la neve diventa impegnativo.


Le ciaspole permettono di fare escursione nei boschi innevati regalando grandi suggestioni in paesaggio fiabesco, ma non mai andare da soli. L’ideale sarebbe di farsi accompagnare da una guida locale. Solitamente chi sta intesta al gruppo è la persona che fa più fatica in quanto chi sta dietro segue le sue tracce, per cui è buona norma avvicendarsi nella guida del gruppo. È una fase della gita bella e appagante dove si rivelano le caratteristiche delle ciaspole, le migliori sono dotate di alza tacco, permetto di affrontare le salite con meno fatica perché la posizione del piede mentre sale in pendio non è completamente inclinata. La discesa è spesso esilarante per i neofiti di questa specialità invernale.
La neve nei boschi o nelle radure può essere tanta, poca, gelata o farinosa, cosicché ogni escursione è unica con sempre nuovi paesaggi, nonché un margine d’imprevedibilità. Se si è abituati a pianificare di un trekking in ambiente estivo, a risolvere problemi di orientamento osservando magari i segni biancorossi che indicano i sentieri, l’inverno pone problematiche maggiori.
L’escursione invernale non è da prendere alla leggera, perché la montagna per quanto bella nasconde anche delle insidie e bisogna sapersi attrezzare per questo tipo di escursione. Questo non vuol dire partire con lo zaino pieno di equipaggiamento. Ma scegliere le cose giuste, anche perché non è da sottovalutare il peso delle ciaspole, bastoncini ed a volte la pala, che durante certi spostamenti bisogna trasportare nello zaino.
Da non dimenticare di portare la sonda, Arva (strumento in grado di individuare una persona travolta da una valanga).

 

L’attrezzatura

 

La prima cosa da cui si può incominciare questo discorso sull’attrezzatura sono ovviamente, gli scarponi. Sono loro a rendere o meno confortevole un’escursione.
Per le uscite meno impegnative vanno bene i modelli da escursionismo classici, con membrana in GoreTex, per quelle lunghe e impegnative suggerisco di preferire scarponi invernali impermeabili. Alcune persone usano calzature da alpinismo, ma sono rigide e pesanti, in commercio al contrario ci sono scarponi specifici per ciaspole.
Per aumentare il calore di uno scarpone “economico” si può inserire delle solette termiche. Qualunque sia la nostra scelta, gli scarponi devono essere comodi sia per calzature nonché per le ciaspole. Può, infatti, capitare di camminare senza le racchette da neve durante gli spostamenti, condizione che si verifica all’inizio e alla fine del trekking. Oltre agli scarponi servono pure le ghette, ce ne sono di diversi tipi e prezzi.
Da privilegiate è la robustezza, a costo d’avere un peso leggermente superiore, un sistema di fissaggio comodo e l’altezza: devono arrivare sotto il ginocchio. Le mezze ghette che riparano solo la caviglia è meglio evitarle.
Ricordatevi di mettere nello zaino un paio di calze di scorta, magari racchiuse in un sacchetto di plastica, e di lasciare in macchina un paio di scarpe asciutte da indossare al termine della giornata. Suggerisco anche di “collaudare” tutto il materiale prima di intraprendere una lunga escursione in un bosco innevato.

Passiamo ora ad analizzare le racchette da neve. In questi ultimi anni il mercato propone una vasta scelta, dalle più economiche a quelle specializzate e accessoriate. Nell’acquistare le ciaspole vanno scelte in funzione del proprio peso corporeo, della robustezza, degli accessori desiderati; indispensabile a mio avviso è che siano dotate di alza tacco, per affrontare le salite con minor fatica. Nel nostro paese, le più diffuse sono quelle in materiale plastico, molto resistenti e se ben tenute, possono durare per molto tempo.
Altra caratteristica che devono avere è l’essere dotate di ramponi: ve ne sono di due tipi, quelli anteriori ( sono utili nelle salite dei pendii), e quelli posizionati sotto la racchetta. Il consiglio è di scegliere un modello ben dotato di ramponi, anche se all’inizio vi sembra superfluo. Di frequente anche un’escursione all’apparenza semplice nasconde un breve traverso, un tratto ripido.
  In questo caso il sistema di fissaggio allo scarpone deve essere confortevole e pratico da aprire e chiudere, anche con i guanti indossati, quando fa molto freddo è un aspetto importante.
Oltre alle racchette di plastica esistono in commercio modelli di alluminio. Generalmente sono più adatte a condizioni di neve profonda e morbida, però dispongono di meno ramponcini indispensabili su tratti ghiacciati. Il peso di un paio di racchette da neve può variare da 1,2 a 2 Kg circa.. non indifferente considerato che nello zaino bisogna portare altro materiale. I bastoncini sono indispensabili, non è necessario che siano specifici per questo tipo di attività invernale, ma almeno bisogna verificare che ci sia la rondella da neve, è di più grandi dimensioni rispetto a quella estiva.

Analizziamo ora altri materiali essenziali. I guanti devono essere ovviamente impermeabili: vanno bene quelli da sci, anche se in certe situazioni come fermare gli scarponi alle ciaspole sono un po’ingombranti. L’abbigliamento deve essere caldo e confortevole, suggerisco in merito di vestirsi a “strati” ma è solo con l’esperienza personale che si costruisce la combinazione ideale dei capi da indossare. I pantaloni, c’è chi usa quelli da sci, chi impiega modelli da trekking invernale, altri preferiscono calzoni di Terinda, sono caldi e leggeri, per poi aggiungere sopra pantaloni di GoreTex per avere una certa impermeabilità.

La giacca a vento, indispensabile, anche se non sempre la si usa. Lo zaino può andar bene quello usato per i trekking estivi, però è necessario vi siano delle cinghiette per fissarvi le racchette da neve e bastoncini in caso si debba camminare senza, ad esempio prima o dopo l’escursione.  Per mantenere il materiale asciutto all’interno dello zaino, un trucco economico è infilarvi dentro un sacchetto in nailon, come rivestimento interno.
Solitamente il materiale invernale necessario a questo tipo di trekking è ingombrante, per cui difficilmente si riesce ad impiegare uno zaino da meno di 20 litri. In vendita sono disponibili modelli di zaini specifici per l’escursione invernale, con diverse tasche e cinghie che servono al fissaggio di ciaspole e bastoncini.
Durante un’escursione di gruppo ognuno deve avere il proprio zaino per essere autonomo in caso parte del gruppo decida di rientrare prima del termine della gita. Altro materiale indispensabile sono occhiali da sole, crema protettiva (incredibile quanto si disidrata la pelle all’aria fredda in quota). Poi acqua, importantissima, non contare su acqua normalmente reperibile alle fonti di montagna perché queste nei mesi invernali sono spesso ghiacciate. Sarebbe meglio avere un contenitore termico con the caldo, prevedere almeno un litro.
Nello zaino tenere a disposizione un copri orecchie e cappello, poi cioccolata o barrente energetiche da tenere in tasca. Accessori come telefono oppure la fotocamera, vanno messi sotto la giacca o il maglione, altrimenti le batterie con il freddo intenso si scaricano velocemente. Durante la gita può succedere di sedersi sulla neve, come isolante dalla medesima si può usare il nailon da imballaggio, quello con le bolle, oltre ad essere economico e anche un ottimo isolante.


Suggerimenti per non perdersi

È incredibile come un luogo possa mutare quando vengono meno i consueti punti di riferimento coperti dalla neve.
Un sentiero evidente e percorso diverse volte può scomparire. I classici segnali escursionistici (bianco-rossi) sui sassi sono coperti. Oltre a questo, chi si muove con le racchette da neve nel bosco tende a divagare secondo la traccia che gli sembra più adatta alla situazione che gli si presenta.
L’arrivo dell’oscurità ed a volte della nebbia non sono d’aiuto. Ogni anno capita che gruppi di escursionisti si trovino sorpresi dal calare della sera lontani dal rifugio. Le giornate invernali con meno luce, temperature particolarmente rigide, pendii con neve instabile, crepacci nei boschi coperti da neve sono fattori di rischio in più.
Uno dei problemi che possono verificarsi in una gita invernale è trovarsi di fronte ad un ostacolo imprevisto durante una discesa (un tratto ripido oppure un torrente che non può essere attraversato). Questo costringe il gruppo escursionistico a una risalita non prevista e faticosa. La prudenza e l’esperienza fatta in tante altre uscite con le ciaspole aiutano ad uscire da varie situazioni problematiche.
La cosa migliore è farsi accompagnare da guide esperte della zona, oppure partecipare ai trekking con i vari gruppi del CAI (Club Alpino Italiano) che annualmente organizzano uscite invernali con le racchette da neve. Oggi grazie ad internet è facile documentarsi su un itinerario, oppure consultare le escursioni proposte sul nostro arco Alpino da parte di guide locali. Suggerisco però di scegliere gli itinerari più semplici se non si ha esperienza con le ciaspole, all’inizio meglio non superare i 500-600metri di dislivello.


Prepararsi contro le insidie

Le valanghe e slavine sono i rischi maggiori in montagna durante i trekking invernali. L’escursionista con le ciaspole è meno esposto alle slavine dello sci alpinista, ma non si possono trascurare questi pericoli. Chi intende compiere uscite impegnative, deve andare in gruppo e dotarsi di localizzatore Arva contro le slavine.
Ogni persona dovrà avere addosso un ricevitore/trasmettitore, pala e sonda. Una buona cosa sarebbe associarsi ad un gruppo del CAI che tra l’atro organizzano corsi su come affrontare un’uscita invernale in montagna, il materiale da portare e norme di pronto soccorso.
Prima della partenza suggerisco di consultare i bollettini nivologici emanati da enti come ad esempio (www.aineva.it), questo sito internet fornisce informazioni riguardanti l’intero arco Alpino Italiano.
Ma i pericoli della neve non si esauriscono con le sole valanghe. In fase di disgelo, occorre fare attenzione alle cavità che si formano sotto la neve, specialmente nei boschi Può capitare di sfondare la coltre con una gamba e di non riuscire a liberarsi da soli, come può essere pericoloso l’attraversamento di laghi o fiumi gelati.

Gare con le Ciaspole

Fondo (TN)  La Ciaspolada:  http://www.ciaspolada.it/
Livigno (SO) La Ciaspoleda: http://www.livigno.eu/it/inverno/la-ciaspoleda
Padola – Val Comelico (BL), CiaspDoloMitica: http://www.ciaspdolomitica.it/
Pieve di Cadore (BL), Ciaspalonga delle Marmorole: http://www.ciaspalonga.it/
Luserna (TN), Ciaspovezzena:  http://www.livigno.eu/it/inverno/la-ciaspoleda
Piane di Lama Mocogno (MO), Ciaspole in Appennino: http://ciaspolada.csimodena.it/

Nervegal (BL), Ciaspegada del Nevegal: http://www.nevegalgo.it/
Padola – Val Comelico (BL),  CiaspDoloMitica: http://www.ciaspdolomitica.it/
Monte Livata – Subiaco (RM), La Ciaspeata: http://www.laspeata.it/

Subiaco (RM) La Ciaspeata:  http://www.laspeata.it/

Santa Cristina Val Gardena (BZ), Val Gardena Ciasp: http://www.atleticagherdeina.it/cmsdrpl5/?q=en

Tarvisio Valbruna di Malborghetto (UD), Ciaspolissima: http://www.lussarissimo.com/

Trento, Ciaspolera: http://www.gsmarzola.it/
Vezzena (TN), Ciaspo Vezzena: http://www.atleticairongym.it/ciaspovezzena.php
Vezza d’Oglio (BS), Caspolada al chiaro di Luna: http://www.caspolada.it/
Enego – Vallarono (VI), Ciaspolada in Marcesina: http://www.marciabianca.com/


 
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