ORIENTEERING
 
 


In quest’articolo leggerai dell’orienteering, uno sport alla portata di tutti, consiste nel correre nei boschi (anche se ora si pratica persino nei centri urbani). Si vanno alla ricerca di segnali chiamati “lanterne”, servendosi di mappe e bussola. Non conta saper correre forte ma avere un buon orientamento per individuare i punti segnati sulla propria mappa.

Fin dai tempi antichi l'uomo a sempre praticato l'Orienteering, anche se inconsapevolmente... Per andare a caccia, ritornare alla propria abitazione, oppure spostarsi in zone al tempo conosciute.                
E tutto questo senza l'ausilio di mappe, oppure indicazioni stradali, GPS ecc. Si orientava semplicemente osservando la posizione del Sole, di notte con le Stelle, in particolare con la Polare, unica Stella a mantenere sempre la stessa posizione sulla volta celeste, a qualsiasi ora della notte la guardiate.
Per questo è importante e indica il Nord.

Nei miei viaggi in Africa con la moto, ho avuto modo di verificare come le nostre guide Tuareg fossero in grado di orientarsi nel deserto per trovare i pozzi d'acqua senza mappe o navigatori satellitari.
Mi sono chiesto come facessero... semplice mi è stato risposto, anche nel Sahara ci sono punti di riferimento che non cambiano mai, ad esempio una grande duna.

Questa lunga premessa fatta è per far comprendere di come l'uomo a sempre e fa tutt'ora l'Orienteering, pur non sapendolo. Il citato termine sta a significare “lo sport dei boschi”, perché il suo ambiente ideale è appunto il bosco, si corre nel medesimo, da soli e orientandosi con una bussola e cartina topografica della zona, fornita al momento della partenza.

Negli ultimi anni si è praticato in campagna, grandi parchi urbani e persino nei centri storici di grandi città d'arte. Ve lo immaginate praticare l'Orienteering a Venezia? Correndo su e giù per i ponti, nei campielli ecc.
Vi do la conferma che già lo fanno!                                                                

In questa disciplina sportiva è impegnato il fisico e la mente, che deve pensare e restare lucida.  Per questa ragione molte aziende utilizzano l'Orienteering per la formazione dei propri “manager”, perché in questo sport e in fabbrica avvengono situazioni stressanti, in cui occorre prendere la decisione giusta e in breve tempo.

L'Orienteering insegna a gestire queste situazioni, e sempre più spesso le aziende si rivolgono alla Federazione Italiana Sport e Orientamento per la formazione del proprio personale.

La storia dell'Orienteering

L'Orienteering è nato come disciplina militare nell’Europa settentrionale, in Svezia nel 1919 per allenare i soldati a orientarsi nei boschi. Nei dintorni di Stoccolma fu organizzata la prima gara di questa specialità cui presero parte 207 concorrenti, in ricordo di questo evento, nel 1975 fu inaugurato un monumento sul luogo di partenza della prima gara.

  In Realtà la prima gara di Orienteering fu organizzata in Norvegia (nelle vicinanze di Bergen) anni prima, ma furono usati gli sci per gli spostamenti. 
La prima competizione Internazionale fu fatta in Svezia e Norvegia nel 1932, in seguito questa disciplina sportiva si espanse in paesi quali Danimarca, Ungheria, Svizzera ma pure oltre oceano, negli Stati Uniti d'America.
Grazie alla costituzione in Svezia nel 1959 dell’International Orienteering Federation, l'Orienteering ebbe una grande diffusione, compresa nel nostro paese, anche se la FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento) bisognerà aspettare il 1986.

Come si svolge una gara di Orienteering

Vediamo cosa consiste esattamente questa disciplina sportiva. La prima cosa che mi viene da scrivere, è che l'Orienteering può essere praticato da tutti e a qualsiasi età, non presenta controindicazioni, anche se chi pratica podismo, può essere avvantaggiato.
La cosa interessante è che in questa disciplina non c'è una competizione contro altri atleti, ma con se stessi, per gestire situazioni di forte stress, ad esempio quando ci si trova soli in un bosco.
Le parole chiavi nell'Orienteering sono la velocità nel prendere le decisioni, ad esempio sul percorso da seguire, e la determinazione per raggiungere l'obiettivo, rappresentato da una lanterna.

Questo sport attrae sia chi vuole stare in contatto della natura nel fine settimana, e, pure chi è alla costante ricerca della propria forma fisica.
Al momento della partenza, vi è dato il pettorale con il numero di gara, una bussola, cartellino da punzonare alle lanterne e cartina inerente al luogo ove si svolge la manifestazione. 
Sulla cartina sono segnati dei punti che voi dovrete trovare nella sequenza riportata. Esempio punto 1 – 2 – 3 ecc. In genere i punti (lanterne) da raggiungere variano da 6 a 20.
Si può partecipare singolarmente (in questo caso vi sono diverse categorie secondo l’età), in gruppo o staffetta.Si parte a intervalli di alcuni minuti l'uno dall'altro, perché a fine gara sarà il tempo impiegato a fare la differenza nella classifica.            

La partenza sulla cartina è segnata con un triangolo. Nel corso della gara il concorrente deve raggiungere i punti di controllo, segnati sulla cartina, e nella sequenza indicata, raggiunto il punto, troverà una “lanterna”, sono numerate per verificare dell'esattezza del punto da ricercare.
La lanterna è un segnale di colore bianco-arancio, qui tramite un punzone marca il cartellino che ne indica il suo passaggio. 
Recentemente la tecnologia a fatto il suo ingresso in questa disciplina, al posto del punzone è fornito un chip denominato Sport – Ident che va avvicinato a ogni lanterna che ne segna il passaggio, poi all'arrivo tutti i dati sono scaricati su di un computer.
In seguito il concorrente prosegue alla ricerca del nuovo punto indicato sulla cartina, fino a completare il percorso.
Se ai fini della classifica finale conta il tempo impiegato, in questo caso sono avvantaggiati i podisti, serve anche una buona predisposizione all'orientamento per interpretare nel modo giusto le mappe. Il saltare delle Lanterne comporta delle penalità.
Solo dopo l'arrivo dell'ultimo concorrente si può determinare il vincitore, giacché le partenze sono scaglionate.

Riguardo all'abbigliamento, suggerisco un pratico, tipo da trekking, anche se possono andare bene la classica tuta ginnica e relative scarpe da ginnastica, ora prodotte per soddisfare al meglio il diverso uso che ne è fatto, dalla maratona allo skyrunnin, trail ecc.


Altre specialità dell'Orienteering.
Anche se il più diffuso è quello a piedi, nei paesi Nordici c'è la variante fatta con gli sci, tramite i quali si raggiungono le lanterne, poste in luoghi lontani dalle normali piste da sci di fondo, in questo caso bisogna avere una buona visuale del terreno poiché il percorso non sarà completamente pianeggiante. Nel nostro paese sono organizzate gare in Trentino e Friuli Venezia Giulia, ma non sono molte.

Si può praticare l'Orienteering anche con la mountain bike, ma in questo caso occorre avere una buona padronanza del mezzo, questa variante dello sport citato è stata riconosciuta dalla Federazione Italiana Sport Orientamento a partire dal 1996.

L'Orienteering può essere praticato anche da persone con problemi fisici, cui sono organizzate apposite competizioni. Quindi l'Orienteering è uno sport alla portata di tutti!

Sito internet della Federazione Italiana Sport Orientamento: http://www.fiso.it/