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Il Turismo Fluviale
e le House-boats
In quest’articolo leggerai di un modo di viaggiare dal sapore antico, ma dal grande fascino, come navigare in canali a bordo d’imbarcazioni; una tipologia di turismo molto sviluppata in Francia e Olanda, grazie alla presenza di molti canali navigabili. Immaginate di essere a bordo di una di queste Houseboat, attraccare a una banchina e fare un’escursione in bicicletta che avevate a bordo. Sotto leggerete molte notizie utili, compreso una serie di Link dove noleggiare una barca e organizzare la vostra vacanza.
Le Origini
La navigazione fluviale ha origini antiche, sebbene in molti paesi del mondo sia ancora praticata, per il trasporto di merci e persone, oppure come leggerete più avanti, per motivi turistici. In epoca medioevale viaggiare sulle strade era un’avventura! Le vie di comunicazioni erano tenute male per la scarsa manutenzione, frane e alluvioni ne interrompevano il percorso. In molti casi erano soggette alla piaga del brigantaggio. La conseguenza di queste situazioni si ripercuotevano sugli spostamenti via terra che diventavano lunghi e in certe situazioni pericolose.
La mercanzia trasportata era soggetta a deperimento (generi alimentari) da quando lasciava la costa per essere trasportata verso i villaggi dell’interno di una nazione. In paesi Europei quali la Francia e Olanda (in misura minore il nostro paese),la presenza di una grande rete fluviale, fece si che già prima dell’epoca medioevale, le merci fossero trasportate da barche, spesso trainate da riva con l’ausilio di cavalli per risalire la corrente dei fiumi. I trasporti dell’epoca non erano solo di generi alimentari, ma anche di carattere militare, spesso i signori dell’epoca erano impegnati
in continue lotte tra loro. Basta pensare al nostro paese e alle tante Signorie presenti sul territorio.
Se la via fluviale poteva essere più veloce e sicura rispetto ai collegamenti via terra, aveva il lato negativo rappresentato dalla natura, piene o assenza di acqua nei periodi di siccità, ostacoli rappresentati da tronchi impedivano alle barche di risalire e scendere i fiumi.
Questa situazione si protrasse per molti secoli, impedendo lo sviluppo di comunità legate al trasporto fluviale.
Da questo ne evince la necessità di avere un controllo sull’acqua che scorreva nei fiumi, così dall’anno mille, furono realizzate le prime opere idrauliche, per il controllo dell’acqua.
Si realizzarono canali paralleli ai fiumi, per consentire la navigazione alle barche in periodi di siccità e furono costruite le prime chiuse. L’intensificazione dell’agricoltura, e l’espansione delle città rese indispensabile un maggior controllo delle risorse idriche.
Le nuove vie di comunicazione
Con la fine dell’epoca medioevale anche il trasporto fluviale conobbe un nuovo incremento, se prima gli sbarramenti erano costituiti da tavole usate nel momento del bisogno, ora si costruirono le prime chiuse fisse, con porte che al bisogno si alzavano verticalmente. L’incremento del traffico fluviale non solo si ripercosse sul maggior numero
di merce trasportata, ma favorì lo scambio culturale tra popolazioni di paesi diversi.
L’Olanda fu il primo paese a dotarsi di chiese, che consentivano alle compagnie di navigazione (dal 1285 secondo fonti storiche), di entrare e uscire dai porti in occasioni delle basse maree, creando tratti di canali navigabili
che oltrepassavano le zone di bagnasciuga. Il primo esempio di chiusa fu realizzato nel fiume di Lek per rendere navigabile il canale di collegamento con la cittadina Olandese di Utrecht. Questo ingegnoso sistema idraulico
fu adoperato in seguito in Francia, paese ricco di corsi d’acqua.
Si realizzarono chiuse più efficienti che consentivano la navigazione fluviale durante tutto il tempo dell’anno
con l’incremento della merce trasportata. Queste chiuse verticali impiegavano pesanti portoni di legno, manovrati
da un sistema di contrappesi, era lento nel sollevamento, con un notevole quantitativo di acqua usato in fase di apertura e chiusura. Così nel Rinascimento, epoca in cui il nostro paese eccelleva nell’innovazione tecnologica, arrivò un ulteriore miglioramento della navigazione fluviale, per opera dell’ingegner Bertola da Novate al servizio di Francesco Sforza Duca di Milano. Tra il 1462 e il 1470 fu realizzato il canale Naviglio della Martesana, primo esempio Europeo
in tal senso, aveva una larghezza che variava dagli otto ai diciotto metri, profondo tre metri per una lunghezza complessiva di circa 38 km, collegando Milano con il fiume Adda. Sempre per opera degli ingegneri Italiani ci fu l’introduzione di ponti mobili, impermeabilizzati con bitume per trattenere l’acqua. Altra opera idraulica di notevole valore ingegneristico, fu realizzata tra il 1457 e il 1470, collegava con un canale il paese di Abbiategrasso con il Ticino. Grazie a dodici chiuse che ora non si aprivano più in modo verticale, bensì orizzontalmente, consentendo di superare un dislivello di 24 metri nel corso del fiume.
A chi attribuire questa innovazione non è certo… ma da documenti ritrovati sappiamo che Leonardo da Vinci presentò al Duca di Milano un progetto che prevedeva l’impiego di porte orizzontali su cardini, per consentire un migliore funzionamento delle chiuse. Dal 1515 Milano finì sotto il dominio Francese, il cui Re Francesco I impressionato
da questo sistema di navigazione fluviale del Ducato Milanese, esportò questa idea in Francia, con la realizzazione
di numerosi corsi navigabili, il più famoso rappresentato dal Canal du Midi.
L’opera proseguì sotto il regno di Luigi XIII e ancor più con Luigi XIV grazie al quale la Francia diventò la nazione Europea all’avanguardia della navigazione fluviale. Dai Porti del Mediterraneo a quelli della Manica, grazie a un efficiente collegamento fluviale, la merce arrivava fino a Parigi, grazie a capienti barche. Con l’invenzione del motore a vapore
e maggiormente con quello a scoppio, cominciò il declino della navigazione fluviale per scopi commerciali.
Ai giorni nostri in Francia solo i fiumi Senna e Rodano sono attraversati da grandi chiatte per il trasporto delle merci,
ma in questi ultimi decenni tutti i corsi d’acqua minori, sono “rinati” grazie al turismo fluviale.
Nascita del turismo fluviale
La navigazione fluviale di tipo commerciale, richiede fiumi di grandi dimensioni per essere navigati da chiatte, banchine e piccoli porti per il carico e scarico della merce. Al contrario il turismo fluviale, cominciato nel caso della Francia dal 1960 col noleggio di piccole imbarcazioni, richiede un’infrastruttura notevolmente meno costosa.
Altro aspetto importante è stato la creazione di nuovi posti di lavoro. Inizialmente si cominciò con il recupero di strutture esistenti, come chiuse o case dei custodi, sistemati gli argini e costruiti i primi porti di attracco per le Houseboat.
Lungo i canali furono realizzate strutture ricettive, di noleggio barche di piccole dimensioni, da utilizzare senza
il possesso della patente nautica.
Da parte dei proprietari di piccole barche da diporto, cominciò la navigazione dell’interno della Francia, grazie
ai numerosi canali, una vacanza alternativa a quella fatta fino ad ora lungo le coste Francesi. Per comprendere l’importanza che ha raggiunto il turismo fluviale in Francia, basta ricordare
che il recupero di circa trenta corsi d’acqua, con la costruzione di approdi e strutture ricettive, permette di navigare per oltre 8500 km.
Suggerimenti
Il turismo fluviale, complice la possibilità di noleggiare imbarcazioni senza avere la patente nautica, ha decretato una crescente domanda di questa tipologia di turismo. Dalla navigazione nei laghi a quella in lunghi percorsi dentro i canali, dove bisogna oltrepassare le chiuse, in molti canali il periodo di navigazione va da marzo a ottobre. Questo periodo temporale in cui si può navigare è determinato dal fatto che in altri mesi non è possibile il noleggio delle imbarcazioni,
e nei mesi invernali è fatta la manutenzione alle chiuse.
Nelle vie fluviali Francesi ci sono molte agenzie di noleggio delle barche, sebbene sia possibile il noleggio sul posto, vi suggerisco di prenotare in anticipo la vostra vacanza in houseboat, tramite internet potete consultare l’offerta
di noleggio barche. Anche in Italia vi sono agenzie tramite le quali potete prenotare un viaggio in barca in Francia
e Olanda, i due paesi con una più ampia offerta turistica.
Generalmente le barche noleggiate hanno una lunghezza variabile dai 6 metri ai 14 metri, e sono dotate di ogni confort, in alcuni casi vi daranno pure in uso delle biciclette, così da rendere l’offerta turistica più ampia. Immaginate di navigare con la barca noleggiata, attraccate e con le biciclette che avete a bordo, potete fare un’escursione per visitare un castello oppure un borgo affascinante.
Prendendo contatto con l’agenzia, potete richiedere la cambusa (termine marinaro), con scorte alimentari, senza doverle portare da casa o acquistare in loco. Sebbene le imbarcazioni da noleggio siano di facile conduzione, è bene attenersi ai suggerimenti del noleggiatore. La barca come sappiamo si muove in acqua ed è condizionata da elementi naturali quali le maree e il vento, come sappiamo non è dotata di freni in grado di arrestarla all’istante. Per questo quando vi avvicinate a una chiusa, tenete conto che per arrestarla è necessario uno spazio di due o tre volte la lunghezza della medesima. Al momento della consegna dell’imbarcazione, sarà fatto un breve corso in cui
vi è illustrata com’è composta la barca, la semplice strumentazione, i bocchettoni per il rifornimento del carburante,
di acqua potabile. Accensione e spegnimento del motore della barca, semplici manovre da compiere (avanti – indietro), utilizzo della radio di bordo per le comunicazioni. Utilizzo delle luci, ricordatevi che nelle ore notturne le barche prese
a noleggio non possono navigare. Uso delle cime per l’ormeggio, utilizzo delle pompe per l’eventuale svuotamento
di acqua dalla barca, ubicazione di estintori, e uso del generatore di corrente quando sostate per la notte.
Vi sarà insegnato come avvicinarsi a una chiusa e superarla, regole di navigazione, riconoscimento della segnaletica e interpretazione delle carte nautiche. Il breve corso si finisce con una prova pratica, dopo di che sarà consegnato
un documento di navigazione (una patente nautica valida solo per il periodo di noleggio).
Considerate che alcune tipologie di viaggio, diano la possibilità di rientro all’ormeggio da cui siete salpati,
altri tipi di viaggio prevedono solo un viaggio di andata, la barca sarà recuperata dall’agenzia, in questo caso organizzatevi per il recupero del vostro mezzo. Al momento della stipulazione del contratto di noleggio, sarà richiesta una caparra, restituita se non avete provocato danni all’imbarcazione. Prima della firma sul contratto, leggetevi le varie clausole, tenete conto che le barche prese a noleggio sono assicurate, ma fatevi spiegare bene la tipologia assicurativa delle medesime. Il costo di noleggio è determinato dalla grandezza della barca, il periodo in cui è noleggiata (bassa e alta stagione), per quanti giorni la userete. Tramite internet, sui siti delle agenzie che noleggiano le barche, si possono visionare le medesime, avere maggiori informazioni, e porre eventuali domande alle agenzie tramite e-mail.
Suggerisco di procurarvi un portolano concernente, il luogo in cui navigherete. In questi libri sono elencati i punti
di attracco, le chiuse ed eventuali secche, distributori per il rifornimento del carburante. Per chi arriva da lontano al luogo d’imbarco, è data la possibilità di dormire a bordo prima della partenza nel giorno successivo, in questo modo potete prendere confidenza con gli ambienti della barca che userete nei giorni successivi.
Comportamento sulla barca
Da subito stabilite chi sarà il capitano, la ragione è semplice: al momento della consegna dell’imbarcazione,
uno solo avrà il permesso provvisorio, e sarà il solo responsabile della barca. In fase di manovra deciderà cosa fare darà istruzioni al resto dell’equipaggio. Questi dovranno occuparsi dell’ancoraggio alla banchina, calando gli appositi parabordi dalla barca, aiutare nell’operazione per oltrepassare una chiusa ecc.
Una buona conduzione della barca dipende dalla sinergia di tutte le persone che partecipano al viaggio.
Prima di salpare controllate se vi sono avvisi nautici, esposti dove noleggerete la barca oppure negli uffici delle Capitanerie, avvisi che v’informano su eventuali lavori ai canali da navigare, limiti di velocità ecc. Tenere bene in vista la carta nautica per controllare dove sono ubicate le chiuse, i punti di rifornimento. Verificare dove sono collocati le cime e i parabordi, per averli sempre a portata di mano in caso di necessità.
Controllate il livello del carburante e dell’acqua potabile, collocate le stoviglie in luoghi che non possano fare danni in caso di manovre repentine. Quando salpate da un pontile di attracco, verificate di aver staccato i cavi elettrici collegati alle colonnine per l’energia elettrica.
Fate un piano di navigazione per raggiungere prima che cali il buio, un pontile di attracco per trascorrere la nottata.
Vi ricordo che in Francia è vietata la navigazione alle barche prese a noleggio, nelle ore notturne. Non meno importante, prima di salpare verificate di avere tutti i componenti del viaggio a bordo della barca.
Cosa portare
Una vacanza in Houseboat è simile a un viaggio fatto in camper, voglio dire che lo spazio è limitato, quindi il necessario riponetelo in sacche di tessuto e non in valige rigide. Per l’abbigliamento dipende dal periodo in cui farete questa esperienza di viaggio, ma indipendentemente che sia estate oppure autunno, una felpa per la sera è indispensabile perché in barca fa più freddo che a terra.
Portate con voi qualche maglione e coperte supplementari se il noleggiatore non le può fornire, dotatevi di robusti guanti da lavoro, durante il superamento delle chiuse, o in fase di ormeggio, avrete a che fare con cime e funi varie. Altri capi d’abbigliamento utili durante la navigazione sono una giacca a vento e un k-way, vi potrà capitare di stare
al timone in una giornata di pioggia, meglio essere riparati una questa eventualità.
Anche se nella barca è presente una torcia, portatene una in più, vi servirà per controllare di notte gli ormeggi e altre parti delle barche. Con voi non deve mancare un binocolo, che non solo vi consentirà di ammirare paesaggi ai lati
dei canali durante la navigazione, ma vi darà la possibilità di comprendere in anticipo la segnaletica fluviale.
Una cassetta con generi di pronto soccorso portati da casa completano il vostro bagaglio necessario alla navigazione.
Dotazioni di bordo
Giubbotti di salvataggio: per ogni persona a bordo è previsto un giubbotto, sistemato in una posizione facilmente accessibile sull’imbarcazione.
Estintori, in numero adeguato alle dimensioni dell’imbarcazione, facilmente raggiungibili.
Remi, da usare in caso di gusto del motore dell’imbarcazione, ovviamente sono impiegati per quanto è possibile fare.
Agenzie di noleggio:
Nicols: http://www.nicols.it/
Le Boat: http://www.leboat.it/
CrownBlue Line: http://www.crownblueline.it/
Fluvial Tour: http://www.fluvialtour.it
Your Time: http://www.yourtime-travel.it/italiano/touroperator-houseboat.html
In Olanda: http://www.houseboat-rental-amsterdam.com/
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VOL.3 DALL'ATLANTICO AL MEDITERRANEO. GARONNE - CANAL DU MIDI - LOT - CAMARGUE
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I libri sopra elencati possono essere ordinati sul sito internet “Hoepli: http://www.hoepli.it/
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FRANCIA CENTRALE
Rhòne, Saòne, Seille, Canal du Centre, Canal latra à la Loire, Canal du Loing, Canal de Briare,
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COSTA ATLANTICA
Charente
PERCORSI DEL MIDI'
Pyrènèe,
Canal latra à la Garonne, Baise, Canal du Midi.
PERCORSO CENTRALE
Valle del Lot
FIUMI E CANALI NAVIGABILI DI MAGGIOR IMPORTANZA
Canal du Rhoneau Rhin, Canal de l’Est, Canal de la Marne, Canal de Houllères de la Sarre,
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