Nei miei viaggi in Africa con la moto, mi è capitato di fermarmi presso un ex forte della Legione Straniera. Mi trovavo in Algeria, in pieno deserto del Sahara, mi colpì da subito la distanza che separava il forte dal primo centro abitato, 130 km di deserto!
La costruzione militare usata dai Legionari, era quadrata, con torri agli angoli. Camminando all’interno del forte, trovai bossoli inesplosi, presumo che i soldati fecero una partenza frettolosa poi,i Tuareg spogliarono il forte di tutto il materiale recuperabile, e rimasero solo gli elementi in muratura, almeno così fu l’interpretazione della guida Tuareg al nostro seguito.
Scrivo di questa esperienza di viaggio perché all’istante la Legione Straniera mi “trasmise” un senso d’avventura.
La storia della Legione Straniera
La Legione Straniera è sempre stata un corpo militare a se stante l’interno dell’esercito Francese, sebbene soldati provenienti da diverse nazioni abbiano fatto parte dell’esercito transalpino, solo la Legione Straniera è sempre stata un corpo formato esclusivamente da soldati non Francesi.
Le sue origini risalgono al 9 marzo 1831, quando il Re Luigi Filippo d’Orleans, ultimo sovrano Francese, riunì in un unico corpo, tutti i militari “stranieri” facenti parte del suo esercito. Per facilitare l’ingaggio in questo corpo, bastava recarsi al reclutamento fornendo nome e cognome, questo per molti rappresentava una nuova opportunità di rifarsi una vita.
Le origini a volte fosche dei Legionari, contribuirono a creare un “fascino misterioso”. Questo reparto operò per la prima volta in Algeria il 27 aprile 1832, perché un regolamento dell’epoca, prevedeva che questo reparto composto di soldati stranieri, poteva operare solo all’estero.
Questo primo gruppo ebbe, però vita breve, dopo essere stato ceduto alla Spagna, quasi tutti i suoi effettivi perirono nella guerra contro le truppe Carliste.
Nel dicembre 1835, in Francia, fu ricostituito un nuovo corpo della Legione Straniera, precluso ai cittadini Francesi, il corpo era formato da uomini provenienti da diversi paesi, per questo si rese indispensabile “adottare” la lingua francese. Questo corpo nuovamente ricostituito, fornì prova del proprio valore nel 1843, sempre in Algeria, contro i ribelli guidati dall’emiro Abd-el-Kader.
Il menzionato paese Africano si lego indissolubilmente alla Legione Straniera fino al 1962. Presso la località di Sidi-bel-Abbès, a sud di Orano, vi era la sede centrale e, come ho potuto constatare nei miei viaggi,
sparse nel deserto del Sahara, molte altre sedi o avamposti.
La Legione Straniera fu impiegata anche in Crimea tra il 1854 e il 1856, distinguendosi nella battaglia di Alma, per poi partecipare alla presa di Sebastopoli.
Pochi sono a conoscenza che i Legionari combatterono pure in Italia: il 4 giugno del 1859 si scontraroni con gli Austriaci, attaccarono con la baionetta e li misero in fuga. Il giorno successivo i soldati della Legione Straniera entrarono a Milano.
Dopo ogni spedizione, i soldati facevano ritorno nella loro base in Algeria, presso Sidi-bel-Abbès.
In anni successivi gli orizzonti operativi del corpo militare si allargarono, nel 1863 un corpo di spedizione sbarcò presso Veracruz, in Messico. Qui fu scritta una delle pagine più epiche della Legione Straniera, un piccolo plotone di sessantacinque uomini comandati dal capitano Danjou resistettero per ben dieci ore in un piccolo fortino a Camerone, contro oltre 800 ribelli.
Gli ultimi sei legionari rimasti in vita, si lanciarono contro il nemico. Solo sedici legionari feriti sopravissero alla prigionia.
Da, all’ora il 30 aprile di ogni anno, è fatta la festa del corpo per ricordare l’impresa Messicana.
La mano di legno del capitano Danjou è conservata come una preziosa reliquia presso il museo della Legione Straniera.
Fu solo nel 1870 che la Legione, nonostante il divieto imposto dal regolamento del corpo, fu impiegata sul suolo Francese. Dopo la sconfitta di Sedan per opera dei Prussiani, l’imperatore Napoleone III, decise di impiegarli sul fiume Loira per contrastare l’avanzata del nemico, sebbene il corpo si batté con grande valore, non bastò a evitare la sconfitta.
Da questo momento la storia del corpo militare divenne parte integrante della storia francese, tanto da essere decorata con la Lègion d’Honneur.
La Francia, normalizzata la situazione, riprese le sue conquiste coloniali, mandando a combattere la Legione Straniera in Sudan, Madagascar e Marocco. Proprio in questa Nazione nacque il mito del Legionario, ripreso diverse volte in pellicole cinematografiche.
Nel corso della 1° guerra Mondiale, si ripeterono le condizioni per un nuovo impiego del Legionari sul suolo francese, il corpo fu diviso in due parti, una operava nelle colonie d’Africa, l’altra in Europa. Una consuetudine già adottata all’epoca, e tuttora vigente, era l’esenzione dei legionari stranieri di combattere contro i propri compatrioti.
Nel corso della Grande Guerra, i legionari di nazionalità Tedesca furono impiegati nel nord dell’Africa, proprio per evitare di combattere contro il proprio paese Natale.
Al termine della 1° guerra Mondiale, i legionari furono impiegati nell’irrequieto nord dell’Africa, e fu qui che allo scoppio del 2° conflitto Mondiale gran parte dei Legionari si trovavano, schierandosi in seguito con De Gaulle e l’esercito Alleato.
I Legionari operarono in Libia e Tunisia, combattendo contro L’Africa Korps e gli Italiani della Folgore.
In Francia contribuirono alla liberazione del paese. Alla fine del conflitto, la Legione Straniera crebbe nuovamente di numero, in particolar modo con soldati Tedeschi, ma questo fu anche il periodo più critico del corpo, che fu chiamato a combattere in Indocina, nella sanguinosa battaglia di Dien Bien Phu.
Inseguito i “venti” d’indipendenza, interessarono le colonie Africane, l’Algeria divenne indipendente nel 1962, e conseguentemente la Legione Straniera abbandonò dopo ben 119 anni di presenza, la base di Sidi-bel-Abbès.
Con la perdita della “sede storica”, si rese necessaria una riorganizzazione della Legione Straniera, la sede principale fu stabilita ad Aubagne, più altre tre basi sempre in Francia, Corsica compresa.
Arrivando ai giorni nostri, i Legionari furono impiegati in Ciad, Zaire, Libano, Somalia, nell’ex Iugoslavia e Afganistan.
Gli Italiani e la Legione Straniera
Il fascino della Legione Straniera, amplificato dal cinema, e la vicinanza del nostro paese con la Francia, ha determinato la presenza di un grande numero di Italiani in questo corpo militare.
Solo la Germania ha avuto una presenza maggiore (come unità) di quell’Italiana, e questo da sempre. Tra i nomi noti che hanno militato nella Legione straniera, ci sono stati: Ricciotti Peppino nipote di Garibaldi, Giuseppe Bottai, ministro dell’istruzione durante il fascismo, e lo scrittore Curzio Malaparte.
Arruolarsi nella Legione Straniera
Questo corpo militare non conosce crisi, e sono molte le persone che chiedono di far parte della Legione Straniera.
Per rendere l’dea che qui la disciplina è ferrea, basta ricordare un detto dei Legionari: il giorno che la Legione arruolerà le donne, sarà la fine della Legione Straniera! Anche se è possibile arruolarsi con identità fittizie, quella reale va documentata.
Rispetto al passato non sono più ammesse persone che si sono macchiate di reati gravi. Anche i francesi possono farne parte, purché dichiarino una nazionalità diversa.
L’età anagrafica è compresa tra i 17 anni e i 40, ma bisogna superare l’ammissione, consistente in prove fisiche e psicologiche.
Il centro preposto all’arruolamento si trova ad Aubagne, non distante da Marsiglia. Se la prova è superata, si è inviati a Castelnaudary, sempre in Francia, per l’addestramento.
Dopo quattro settimane di tirocinio, finalmente l’aspirante Legionario riceve il Kepi nel corso di un’affascinante cerimonia notturna.
L’addestramento prosegue per altri tre mesi, prima di cominciare la fase operativa.
In seguito i Legionari possono essere dislocati nella stessa Francia, oppure in Corsica (reparto di paracadutisti), in Guyana per la sicurezza del centro Spaziale. A Gibuti oppure nell’oceano Indiano.
Le norme cui si devono attenere i Legionari, sono più rigide rispetto agli altri reparti dell’esercito Francese, ad esempio nei primi cinque anni le “reclute” della Legione Straniera non possono acquistare una propria automobile. La durata del servizio in questo corpo è di cinque anni, prorogabile di volta in volta di sei mesi. Alla fine del servizio, volendo, si può diventare cittadini Francesi.
Se dopo aver letto quest’articolo, volete arruolarvi nella Legione Straniera, potete consultare questo sito internet:
www.legion-etrangere.com |