ARCHEOLOGIA
 
 
 
 

In quest’articolo leggerai di com’è nata l'archeologia, e come le scoperte più sensazionali (pensiamo a Troia oppure a Petra) siano state possibili grazie a uomini che erano avventurieri e “sognatori”, ad esempio per aver creduto veritieri testi antichi (vedi Omero), quando tutti li ritenevano frutto della fantasia di uno scrittore. Persone che in ogni caso hanno lasciato un ricordo indelebile nella storia dell'archeologia.

Si può obbiettare che l'archeologia è una scienza e non rientra in un sito come questo dedicato all'avventura e sport estremi.
Ionon sono di questo parere perché le scoperte archeologiche più importanti della storia, sono state il frutto di vere e proprie avventure, da parte di persone che in diversi casi si sono improvvisati archeologi.
Un esempio? Henrich Schlemann,(foto a sinistra), lo scopritore di Troia.
Una vita trascorsa facendo il commerciante, poi una volta raggiunta una certa ricchezza economica, si dedica a pieno tempo al suo sogno.
Riportare alla luce la mitica Troia, il tutto basandosi sui testi tramandatici da Omero, nessuno li riteneva attendibili. Schlemann no! Se questa non è un'avventura.
Questo è solo un esempio... molto altri potrebbero essere citati.

Il termine archeologia era già usato dagli antichi come riferimento al passato. Lo storico Greco Tucidide utilizzo reperti archeologici per la ricostruzione del passato. Si ricostruì che i Cari abitarono le isole dell'Egeo grazie a tombe rinvenute dagli Ateniesi e a oggetti di uso comune, impiegati ancora a qui tempi.

Dall’umanesimo, vi fu un interesse crescente per le cose del passato grazie ai reperti di età Romana e Greca, molto richiesti dai collezionisti. Questi reperti non erano visti come fonte di studio storico del passato, erano ancora i testi scritti a occuparsi di questo. I reperti erano visti come semplici raccolte di curiosità.

Nel corso della sua storia, l'archeologia si è andata definendo come una scienza, con metodologia e concezioni proprie.
In ogni epoca passata i popoli, si sono confrontati con i resti di civiltà passate ma non si può parlare di archeologia fino a quando questi reperti sono stati utilizzati per interpretare il passato.
Anche il termine di scoperta archeologica si è evoluta nel corso dei secoli, mentre prima si ricercavano reperti di valore e rari da vendere agli antiquari e collezionisti privati, in seguito si cercato maggiormente di ricostruire la storia anche nei suoi aspetti più quotidiani.
Queste scoperte sono state sempre meno frutto di casualità e dipendenti dall'intuizione personale.


L'archeologia studia le civiltà e culture passate tramite i resti archeologici, documentazioni, elementi umani e biologici giunti fino a noi, è suddivisa in diverse branche quali paleontologia, classica, industriale, subacquea, archeologia urbana, giusto per citare le voci più importanti.

La principale tecnica di ricerca e scavo è quella denominata “scavo stratigrafico” che permette di rimuovere vari strati del terreno rispettando il “periodo archeologico”. Un esempio è il sito archeologico di Troia in Turchia, dove sono stati rinvenuti nel corso degli scavi archeologici, diversi strati corrispondenti alle varie edificazioni e periodi storici di Troia.

L'archeologia si può avvalere anche di altre forme di analisi scientifiche provenienti da diverse discipline. Preventivamente allo scavo vero e proprio, si fanno ricognizioni sul posto avvalendosi anche di mezzi quali foto aeree, prospezioni geofisiche oppure con l'impiego di sonar per esplorazioni marine.
In passato per datare i reperti archeologici si facevano studi stratigrafici nel luogo di rinvenimento, oppure comparazioni con altri reperti già rinvenuti. Sempre più spesso negli ultimi anni è impiegato nelle datazioni il Carbonio 14 su materiali organici.

Alcune significative scoperte archeologiche:
La scoperta di Troia

Heinrich Schlemann, lo scopritore di Troia, nacque a Neubukov, fu il padre a trasmettergli l'amore per il passato, leggendogli quando era piccolo i gesti Omerici della leggendaria città di Troia, ritenuta a quei tempi un racconto frutto della fantasia di Omero (narratore Greco).
Il giovane Schlemann iniziò gli studi di Ginnasio ma li abbandonò precocemente per gli scarsi mezzi finanziari della famiglia. Cominciò l'apprendistato di commerciante presso un piccolo negozio di Furstenberg. Lasciato il negozio, cominciò la sua vita avventurosa, prima in Olanda, poi Stati Uniti, quindi in Russia, dove si sposò una prima volta.
Qui fece fortuna nel corso della guerra di Crimea rifornendo di vettovaglie l'esercito Russo. Oltre alle lingue che già conosceva, (Italiano, Greco, Francese e Russo), si applicò per imparare lo Spagnolo, Arabo, Ebraico e Greco antico per comprendere meglio le gesta e le imprese degli Eroi di Troia descritti da Omero.

Nel 1868 si ritirò dagli affari
per dedicarsi alla realizzazione dei suoi sogni, le scoperte archeologiche. Nel 1870 si recò in Turchia (nel frattempo si era sposato una seconda volta con una ragazza Greca), presso la collina di Hissarlick compì uno scavo “clandestino” suscitando le ire del governo Turco.
Finalmente nel 1871 ottenne il permesso di scavo dal Governo e cominciò le ricerche sulla collina di Hissarlick (si trovava, prima del ritorno del mare, in una posizione dominante per una fortezza), da qui si dominava tutta la valle circostante.

Il 4 agosto 1872, basandosi unicamente sui racconti di Omero, finalmente Schlemann portò alla luce i primi reperti di Troia consistenti in vasellame, armi e resti di possenti mura. In realtà egli scoprì ben otto città sovrapposte le une alle altre (ovvero ricostruite dopo catastrofi naturali, oppure rase al suolo dalle guerre che si sono succedute).

I risultati delle sue ricerche furono resi pubblici solo nel 1874 nel libro “Antichità Troiane”. Durante lo scavo di troia in quello che fu definito il “secondo strato”, fu trovato un grande tesoro, in realtà non si trattava di reperti legati al principe Priamo e alle geste degli eroi Omerici, bensì a un periodo antecedente a quello della guerra di Troia. In realtà questa città descritta nell'Iliade era situata al sesto strato e fu individuata in seguito.

L'inestimabile tesoro fu donato da Schlemann alla Germania e custodito nel museo di Berlino fino al termine della seconda guerra mondiale. Poi se ne persero le tracce... solo nel 1993 ricomparve a Mosca presso il museo Puskin, fu portato qui come bottino di guerra dai soldati Russi.

Strati della città di Troia

1° Strato: 3000 – 2600 a. C. Troia corrisponde a un villaggio dell'epoca Neolitico, ne sono prova gli utensili in pietra rinvenuti.

2° Strato: 2600 – 2250 a. C. Piccola città con grandi mura, un palazzo reale e case fatte in mattoni crudi recanti il segno di un incendio. Erroneamente Schelemann ritenne di aver scoperto la leggendaria Troia distrutta dagli Achei e descritta nell'Iliade.

3° - 4° - 5° Strato: sono stati rinvenuti tre villaggi andati distrutti dopo poco tempo dall'edificazione.

6° Strato: 1800 – 1300 a. C. Qui siamo di fronte a una grande città di forma ellittica, con grandi mura, torri e porte. Probabilmente la sua distruzione fu dovuta a un terremoto.

7° Strato: la precedente città fu ricostruita dopo un terremoto, ma ebbe vita breve e andò completamente distrutta da un incendio, questo particolare la identificò alla Troia di Omero. I successivi strati rinvenuti corrispondono a Colonie Greche e costruzioni Romane.


La scoperta della tomba di Tutankhamon

Howard Carter è stato l'autore di una delle più sensazionali scoperte archeologiche del secolo scorso, la tomba di Tutankhamon. (A sinistra in una famosa foto che lo ritrae mentre ne esamina il sarcofago).
La particolarità di questo rinvenimento archeologico, è data dal fatto che in Egitto nella valle dei Re, è stato uno dei pochi sepolcri non visitati, dai “tombaroli”, quindi è giunto a noi un tesoro di valore inestimabile in opere d'arte.

Sebbene alcune anno in seguito lasciato l'Egitto per i musei più importanti del Mondo. Poi il Faraone Tutankhamon è sempre stato circondato da un alone di mistero essendo morto in giovane età.

Carter nasce in Inghilterra e grazie al padre incontra uno dei più importanti collezionisti di antichità Egiziane (il barone William Amhurst Tyssen). Da questi cominciò a interessarsi all'Egitto, e fu raccomandato per una spedizione (finanziata dal British Museum) col ruolo d’illustratore per dipingere ad acquerello i monumenti e sepolcri Egiziani.
Nel corso di questo soggiorno nel paese delle Piramidi, Carter imparò le tecniche di ricerca e scavo usate dagli archeologi.

A soli venticinque anni di età fu nominato responsabile di siti archeologi quali Luxor, Tebe, la Valle dei Re ecc. Ricordo che all'epoca l'Egitto era una colonia Inglese. Nel 1905 Carter fu rimosso dall'incarico, ma continuò le sue ricerche e studi sulla civiltà dei Faraoni.

L'incontro “fortunato” con il lord Inglese George Herbert di Carnarvon (a sinistra)segnò una svolta nella sua carriera di archeologo, permettendogli di avere i finanziamenti necessari per le campagne di scavo.
Il sogno di Carter era di poter scavare nella Valla dei Re alla ricerca dei sepolcri non ancora trovati dei Faraoni Akenaton e Tutankhamon.

Nell'autunno de 1917, divisa la Valle dei Re in settori, cominciò a scavare senza conseguire i risultati sperati per cinque anni. Sul punto di abbandonare il progetto, Carter convinse Lord George Herbert a finanziargli un'ultima stagione di scavi, nel solo settore rimasto, quello di fronte alla tomba di Ramesse.

Dopo pochi giorni dall'inizio degli scavi, dalla sabbia emerse il primo gradino di una scala che scendeva verso il basso, poi una porta con ancora i sigilli, segno che nessuno l'aveva violata.
Era il 26 novembre del 1923
quando nella porta fu fatto un piccolo pertugio tramite il quale si costatò che all'interno vi erano custoditi tesori di grande valore e mai asportatati da alcuno.

L'anno successivo, 16 febbraio 1924, Carter (nel frattanto Lord George Herbert era deceduto creando la leggenda della maledizione del Faraone), fu aperto il sarcofago d'oro del peso di 110 kgcontenente la mummia di Tutankhamon, il volto del Faraone era coperto da una maschera d'oro raffigurante le sue sembianze. In totale nel sepolcro furono catalogati oltre 2000 reperti, l'importanza della scoperta era data dal fatto che per la prima volta fu scoperta una tomba nella Valle dei Re giunta intatta, ovvero senza che la camera mortuaria di un Faraone fosse profanata.

Petra
La città rosa dei Nabatei

 

A differenza di altri viaggiatori, Johann Ludwig Burckhardt di origine anglo – svizzera, non si mise in viaggio con lo scopo di ricercare un tesoro, magari seguendo la sua leggenda tramandata da antichi poemi, vedi Omero e gli Eroi della battaglia di Troia.
Il viaggiatore Svizzero decise di partire per il deserto per apprendere la lingua Araba e conoscere gli usi e costumi di qui popoli. Nel corso del suo 4° viaggio nella regione araba, da Damasco fino al Cairo, giunto presso il villaggio di Aljii (Giordania), sentì parlare di una bellissima e antica città stretta tra le gole delle montagne circostanti, il suo nome è Petra, antica capitale del popolo Nabateo.

I Nabatei erano Beduini che poi si stanziarono, dedicandosi ai commerci, in una posizione strategica sulle vie carovaniere. Deviarono un fiume creando nella relativa gola, una via d'accesso facilmente difendibile dagli assalti dei nemici, solo dopo ripetuti tentativi, fu conquistata dai Romani.

Il suo declino e oblio coincise con la conquista musulmana. Al “nostro” viaggiatore Svizzero, raccontarono che a Petra vi era la tomba di Aronne (fratello di Mosè), Burckhardt spinto da una grande curiosità, convinse due pastori del luogo a farsi accompagnare presso la medesima tomba per un voto fatto ad Allà, in altre parole di sacrificare una capra sul sepolcro del profeta Aronne.
Per non creare sospetti
cambiò il suo nome assumendo quello arabo di Sheick Ibrahim, un commerciante musulmano. Accompagnato nella stretta gola, in certi casi non più grande di un metro, e con una lunghezza di circa 1 km, arrivò al cospetto del Khaznah, la Casa del Tesoro, l'edificio più conosciuto e importante di Petra.
Alto circa 40 metri, è stato interamente scolpito nella roccia, la sua bellissima facciata è in contrapposizione dalle poche e semplici camere interne. Il nome di Khaznah (tesoro) deriva da una leggenda beduina, secondo cui l'urna che sormonta la bellissima facciata, racchiudesse un grande tesoro di un Faraone, i segni di colpi da fucile sulla pietra rappresentano in tentativo fatto dai beduini di impossessarsi del tesoro in esso contenuto (urna).

Nel suo diario scrisse:
mi rammarico di non essere in grado di offrire un resoconto esatto delle vestigia, ma conoscevo bene il carattere della gente di qui intorno; ero indifeso in mezzo a un deserto, dove non sera mai visto un viaggiatore alcuno, e un esame approfondito di queste opere degli infedeli, così le chiamavano, avrebbe suscitato il sospetto che io fossi un mago in cerca di tesori.
Sarei stato quanto meno trattenuto e mi sarebbe stato impedito di proseguire il mio viaggio verso l'Egitto, e con ogni probabilità, sarei stato spogliato fino all'ultimo soldo che possedevo e, ciò che era infinitamente più prezioso per me, del mio diario.
Dopo aver visto, l'edifico del Khaznah, Burckhardt rimase colpito da una piccola tomba, la cosiddetta Silk Tomb (sepolcro della seta), nonostante le piccole dimensioni aveva una bella facciata blu, bianca, grigia e rosa. Le sorprese non finirono qui... poco dopo si trovò al cospetto di un bellissimo teatro le cui gradinate erano state intagliate nella roccia rosa, il teatro poteva contenere circa tremila spettatori.
Subito dopo per salvarsi la vita (aveva creato sospetti nei due pastori che lo avevano guidato nel citato luogo) fu costretto a lasciare la città Nabatea. Prima di essere nota al mondo la scoperta di Petra, passarono altri cinque anni.

Fu solo alla morte di Johann Ludwig che i diari di viaggio furono resi pubblici, suscitando grande interesse in tutto iMondo.


Machu Picchu
La città perduta degli Inca

 

La cittadella di Machu Picchu (chiamata in quechua, montagna vecchia) è uno dei siti archeologici più conosciuti dell’America meridionale, il complesso è arroccato sulla cima di una montagna a 2.430 s.l.m e sovrasta una profonda gola, nella Cordigliera Centrale delle Ande Peruviane.
L'insieme era al tempo stesso un centro di culto, astronomico e agricolo con i suoi numerosi terrazzamenti.

Recenti studi hanno appurato che Machu Picchu, la più conosciuta città “perduta” degli Inca, fu edificata su un precedente centro abitato pre-incaiche, risalenti a diversi secoli precedenti l'arrivo degli Inca. Verso il 1440 la città fu conquistata da Pachacùtec (imperatore Inca), il sito impressionò il monarca tanto da farvi edificare palazzi residenziali e di culto.

Nel 1534 ci fu l'occupazione Spagnola
nel territorio di Cusco, dove si trova Machu Picchu, questo episodio segno il declino della città. La collettività rurale composta di persone potate in seguito all'occupazione di altri stati, abbandonò la regione per ritornare ai luoghi di origine.
Nonostante ciò la città rimase abitata, come dimostrato da alcuni documenti Spagnoli. Machù Picchu in realtà non rimase sconosciuta per poi essere ritrovata secoli dopo.

Nel 1865, l'Italiano Antonio Raimondi (naturalista), nel corso dei suoi viaggi esplorativi passò ai piedi della città senza comprenderne l'importanza.
Nel 1911, il ricercatore Inglese Hiram Bingham ne diede per primo la notizia del ritrovamento. Secondo ricerche fatte da studiosi Americani, la città Inca fu “scoperta” 40 anni prima da un uomo d'affari tedesco di nome Augusto Berns. Machu Picchu si trova su di un cucuzzolo della foresta Peruviana.

La zona archeologica conta di circa 172 edifici, suddivisi in due grandi aree, un’agricola e l'altra urbana, dove si trova la zona sacra con templi, piazze e mausolei.
Ai giorni nostri, è possibile accedere al complesso archeologico di Machu Picchu come avveniva in tempi remoti, ovvero tramite un sentiero, l'assenza di una strada che raggiunge la menzionata area, è per controllare il grande afflusso turistico che ogni anno arriva da tutto il mondo, così da preservare il più possibile il luogo.



Se hai ritenuto interessante questa pagina, condividila con i tuoi amici

Share |

 
 |  Home Page  |   Mi presento  |   Il Meteo  |  Link Avventura  |  Libri e Avventura   |   Condividi l'Avventura   |   Contattatemi  |   Site Map   |