"Quando avrete assaporato il volo, sempre camminerete con gli occhi volti al cielo, perché lì sarete stati, e lì bramerete di tornare…” PARAPENDIO Rispetto al paracadute il parapendio ha una superficie alare molto più grande e questo gli consente di veleggiare e di salire nell'aria sfruttando le correnti termiche e dinamiche. Grazie a questa fondamentale caratteristica il parapendio può rimanere in volo anche per molte ore. |
Il parapendio è senza dubbio “l'apparecchio” più leggero che esista: nell’apposita sacca dal peso di 8-10 Kg trova posto tutto ciò che serve per il volo, ovvero ala, imbrago, strumenti, casco nonché il paracadute d'emergenza. Il parapendio è composto dalla vela e dai fasci funicolari che riunendosi in cavi e nastri di dimensioni maggiori, giungono fino all'imbrago, al quale sono uniti per mezzo dei relativi moschettoni con chiusura a vite. I primi modelli di parapendio risalgono agli anni 60, quando Dave Barish e Domina Jalbert ne realizzarono due che permettevano di volare lanciandosi dai pendii montani. I quegli anni “pionieristici” per il volo in parapendio i piloti facevano dimostrazioni lanciandosi dai trampolini usati dallo sci per il salto in lungo. La svolta arriva nel 1978, anno in cui tre paracadutisti francesi effettuarono un decollo con paracaduti rettangolari simili a quelli impiegati attualmente. Da allora le tecniche e i materiali si sono evoluti e migliorati di pari in passo con le prestazioni dei piloti, che in Italia partecipano ai campionati organizzati annualmente dalla Federazione Italiana Volo Libero (www.fivl.it). E gli Italiani si fanno valere sui “campi” di gara, avendo conquistato diversi titoli mondiali e continentali.
Il battesimo dell’aria
Le scuole in Italia
Ce ne sono in tutta Italia, L’elenco delle principali scuole è disponibile su sito della Fivi, Federazione Italiana volo Libero (www.fivl.it)
Pronti per il decollo?
Dopo aver indossato la selletta (vi si resta seduti una volta effettuato il decollo) e aver verificato la chiusura dei moschettoni, si esegue un controllo per verificare che tutto sia a posto. Quando le condizioni del vento sono favorevoli (in genere si aspetta che soffi frontalmente a noi) si parte con una breve corsa lungo il pendio per consentire alla vela di gonfiarsi. Il distacco dal terreno avviene in modo graduale, appena la velocità è sufficiente e la vela si è “riempita” completamente d’aria. Una volta in volo sta alla capacità e all’esperienza del pilota riuscire a trovare le correnti termiche giuste per rimanervi il più a lungo possibile in aria, la vela viene manovrata grazie a due comandi laterali che permettono di modificare la direzione del parapendio. Per salire di quota si sfruttano le correnti ascensionali di aria calda chiamate “termiche” che si formano grazie al riscaldamento della terra da parte del sole, Per tornare a terra le tecniche in uso col parapendio permettono di atterrare in modo dolce.
L’attrezzatura
L’equipaggiamento base comprende il parapendio con la vela e la selletta su cui si rimane seduti dopo essere “decollati”, a cui vanno aggiunti il casco obbligatorio per legge, nonché il paracadute di emergenza, che sebbene non è previsto dalla normativa vigente Italiana è stato reso obbligatori dai regolamenti della Fivl. Dove volare In Italia esisto oltre 500 punti dove volare con il Parapendio.
Al Nord: InValle d’Aosta si possono ammirare paesaggi mozzafiato volando a fianco del Cervino, del Monte Bianco, del Monte Rosa e del Gran Paradiso. Sono escursioni da fare sia d’estate sia d’inverno, quando gli istruttori più esperti possono portare gli appassionati direttamente sopra i ghiacciai. Un po’ le stesse emozioni da vivere nelle altre regioni Italiane di montagne rinomate come quelle lombarde (nelle provincie di Lecco, Sondrio, Bergamo) Dal Piemonte (valli di Lanzo), le Dolomiti del Trentino e soprattutto in Veneto, dove Bassano del Grappa è un vero e proprio ritrovo dei paraglider. In Liguria, si può spiccare il volo sulle Cinque Terre, partendo da Monterosso.
In Umbria i decolli migliori si raggiungono da Castelluccio di Norcia, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, mentre nel Lazio a Norma in provincia di Latina e a Poggio Bustone (Rieti).
Al sud In Sicilia non si possono perdere i voli dal monte Etna o sulla spiaggia di Taormina, mentre in Campania quelli sul Massiccio del Mateses.
Ecco un piccolo elenco diviso per regione di scuole dove rivolgersi per avvicinarsi a questa affascinante disciplina. |
Abruzzo Scuola Nazionale di Volo Libero: www.abruzzofly.it/ Areo Club “ I Picchi” Parapendio: www.ipicchi.it/ Emilia Romagna Emilia in Volo: www.emiliainvolo.it/ Friuli Centro Friulano Parapendio: www.centrofriulanoparapendio.it/new/ Lombardia Aero Club Mt. Cornizzolo, scuola di volo Parapendio: www.cornizzolo.com/ Parapendio Club Laveno: www.parapendiolaveno.it/ Lazio A. S. Volo Libero Cassino: www.vololiberocassino.it/ Marche Scuola di Parapendio Aerolight Marche: http://www.scuoladiparapendio.info/ |
Sardegna Volo Libero Sardegna: www.vololiberosardegna.it/ I Grifoni Parapendio: www.igrifoniparapendio.it/ Sicilia Areoclub Accademia Siciliana Volo Libero: http://www.asvl.it/ Toscana Parapendio Versilia: www.parapendioversilia.it/ Areo Club Pisa, scuola di Parapendio: www.parapendiopisa.it/ Umbria Prodelta, scuola Nazionale di Volo Libero: http://www.prodelta.it/ Veneto Aeroclub Feltre, scuola di Parapendio Monte Avena: http://www.monteavena.it/ A.S.D Manta, scuola di volo libero: http://www.mantaonline.it/ |
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