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In questo blog (http://www.viaggio-in-alto-adige.com/viaggio-in-alto-adige.html) troverete moltissime notizie riguardanti l’Alto Adige. L’articolo sotto riporato e la fotografia è stata presa dal relativo Blog.
Un viaggio in Alto Adige non delude mai e offre tutto ciò di cui si ha bisogno per rigenerare corpo e spirito. Se desiderate pianificare un viaggio in Alto Adige avrete solo l’imbarazzo della scelta, con moltissime opportunità di svago, dalla cultura allo sport, dagli eventi musicali alla natura incontaminata.
L’Alto Adige vanta 500.000 abitanti e il 20% di questi solo nel capoluogo di Provincia, Bolzano. Un viaggio in Alto Adige deve assolutamente prevedere la visita di questa deliziosa cittadina, fondata nel XII secolo e che vanta un’architettura di grande pregio e castelli e musei di grande interesse storico-culturale. Il Duomo, la chiesa dei Domenicani, il palazzo del municipio, i portici, sono alcune delle mete che vi consigliamo di non perdere, come anche il Museo Archeologico.
Un altro gioiello imperdibile durante un viaggio in Alto Adige è senza dubbio Merano, la città di cura famosa anche Oltralpe già qualche secolo fa, grazie al clima mediterraneo, particolarmente favorevole e apprezzato e alle terme, che attirano turisti tutto l‘anno.
Negli ultimi decenni, gli appassionati della natura e della vita all’aria aperta si sono decisi per un viaggio in Alto Adige, data la bellezza straordinaria di questa regione. Vallate infinite, verdi d’estate e candide d’inverno, limpidi torrenti e laghetti cristallini, vette maestose e fitti boschi da scoprire con escursioni e tour in bici. Un viaggio in Alto Adige è un viaggio di scoperta, di meraviglia e di divertimento Giocare a golf in Alto Adige, per esempio, trasmette emozioni uniche, come il parapendio, l’equitazione e le arrampicate in quota. La natura che scoprirete durante un viaggio in Alto Adige, conquisterà i vostri cuori.
Naturalmente, un viaggio in Alto Adige è particolarmente adatto alle famiglie. Qui ai bambini è riservato un trattamento speciale con animazione, menu dedicati, parchi gioco, escursioni per i più piccoli e gite istruttive alla scoperta della natura tutt’intorno. E, per i genitori, niente di meglio che il relax dei centri benessere. In Alto Adige il wellness è fondamentale in ogni offerta alberghiera. In viaggio in Alto Adige ci si può abbandonare ai trattamenti di benessere di ultima generazione nel rispetto della filosofia alpina.
Un viaggio in Alto Adige prevede grandi abbuffate di delizia della tradizione tirolese a base di prodotti naturali di stagione. Ogni stagione ha le sue specialità, ma il “Törggelen” d’autunno è davvero un momento speciale, in cui si gustano specialità preparate con il raccolto dell’estate appena conclusa, castagne, crauti, i famosi ravioli agli spinaci, e poi un buon bicchiere di vino nuovo.
Non da ultimo, durante una vacanza invernale, il vostro viaggio in Alto Adige sarà caratterizzato dal divertimento più sfrenato sugli sci. Le piste più belle, impianti di risalita con la tecnologia più avanzata e comprensori sciistici di altissimo livello, il carosello più grande del mondo Dolomiti Superski si trova in Val Gardena, sono le migliori premesse per una vacanza indimenticabile.
Piccola casa editrice fondata nel 2004 dal desiderio di promuovere e diffondere testi relativi alla natura, alla cultura ed alla storia dell'isola di Stromboli e delle Isole Eolie
Libro: Bagaglio in fondo al mare Stromboli - New York Il sogno naufragato
A poche ore da porto di New Work, a soli settantacinque metri di profondità, si trova il relitto di un transatlantico. “La nave più bella del mondo” così era stata soprannominata l’Andrea Doria. A bordo, nel suo tragico, ultimo viaggio del Luglio del 1956, vi erano molti uomini e donne partiti pieni di speranza verso il nuovo mondo, ma con la tristezza nel cuore per aver abbandonato la propria terra. Persero tutto durante quel viaggio, alcuni la vita stessa. In fondo al mare, assieme al relitto, si trova ancora oggi una valigia al cui interno c’è un “pezzetto di Stromboli”. Sabbia nera della spiaggia di Piscità, lava rossa e porosa del vulcano, conchiglie e una bottiglietta di vetro con l’ acqua di quel mare che circonda l’isola. Piccoli oggetti che Maria e Gaetano, con amore, avevano portato con sé per non dimenticare mai la loro terra. In quegli anni l’isola si spopolava, la gente partiva in cerca di fortuna e le case, i giardini, le barche e le attrezzature da pesca, venivano abbandonate. Soltanto Gaetano, sbarcato a Stromboli da ragazzo, era deciso a non lasciare l’ isola, convinto che la sua fortuna fosse proprio lì, su quello scoglio di lava battuto dal vento e dal mare. Resisterà a lungo, fermo nella sua decisione, fino a quando un evento straordinario lo porterà a lasciare Stromboli e a incontrare il suo destino. Scampato al naufragio dell’Andrea Doria con la sua famiglia, cercherà di costruire una nuova vita nel New Jersey in America. Ma la ricchezza e la generosità del nuovo mondo, non riusciranno a spegnere nel cuore di Gaetano e Maria, la nostalgia e il desiderio di Stromboli. Quando riusciranno finalmente a tornare a casa, scoprendo che la felicità che avevano cercato così lontano era lì, tra le macerie di quei ruderi, tra le piante di cappero e le ginestre profumate, davanti ai loro occhi e sotto i loro piedi scalzi.
Fabio Famularo
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Praticare il Canyoning in Val Bodengo (provincia di Sondrio), è possibile grazie alle proposte del sito internet Val Bodengo Canyoning: http://www.valbodengo.com
Divertitevi a scoprirla insieme a noi sono tante le possibili attività per accontentare tutti gli sportivi e gli amanti della natura. Il piatto forte della Valle è sicuramente il Canyoning con quattro percorsi distinti di livello diverso, per i principianti che provano la prima volta fino ai più esperti. Senza dubbio la bellezza estetica del torrente ed il divertimento sono i maggiori punti di forza di questo canyon che attira appassionati da tutta l’Europa.
Val Bodengo 1 - Livello BLU - Base
Percorso facile ideale per principianti; durata 1/2 giornata (2,5/3 ore in acqua). Tutti i passaggi caratteristici del Canyoning: salti, scivoli, cascate con l’uso della corda, vasche di acqua limpida. Ideale ed indispensabile per prendere confidenza con l’ambiente caratteristico e le tecniche del canyoning che saranno insegnate durante l’attività. Divertimento assicurato.
Val Bodengo 2 - Livello ROSSO - Medio
La seconda parte della Val Bodengo. Percorso impegnativo di Livello Medio; diversi tratti con la corda, durata 1/2 giornata (max 4 ore). Uno dei percorsi più conosciuti del Nord Italia! Percorso più tecnico in un ambiente splendido con una serie di cascate e pozze profonde e sempre diverse, natura lussureggiante ed intatta. Riservato solo a chi ha già almeno una esperienza precedente (non è un percorso per principianti!).
Val Bodengo 3 Discesa parziale Liv. ROSSO / NERO - Avanzato
Terza parte della Val Bodengo Livello Avanzato, discesa parziale. Percorso lungo e spettacolare con molti passaggi impegnativi, durata circa 1/2 giornata (4/5 ore). Al ritorno richiede ca. 40 minuti a piedi per risalire sulla strada.
Val Bodengo 3 Discesa Integrale - Liv. NERO - Esperti
Percorso integrale per Esperti della 3a parte del Canyon fino a Gordona. Percorso molto lungo e faticoso; coinvolgimento totale, durata 1 giornata (6-7 ore). Necessario portare una merenda energetica. In alternativa su richiesta sono possibili i seguenti altri percorsi di canyoning in Valchiavenna e dintorni: Val Mengasca, Valle Casenda e Val Bondasca.
Ricordate che praticare il Canyoning è molto bello, ma non vanno sottovalutati i richi se non si conosce il luogo, megli affidarsi a guide esperte della zona. Per maggiori informazioni riguardo agli itinerari proposti sopra, vi invito a consultare il sito internet di Val Bodengo Canyoning: http://www.valbodengo.com/
La fotografia è presa dal medesimo sito internet.
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A circa 14 km a sud-est dell'Isola del Giglio, Giannutri è la più meridionale delle isole toscane, nonché la seconda isola per estensione territoriale dopo la settentrionale Gorgona. FONTE NOTIZIA E FOTOGRAFIA IL SITO INTERNET DELLA PRO LOCO ISOLA DEL GIGLIO. Giannutri con una superficie di 2.62 km² (circa 2.5 km di lunghezza e 500 m di larghezza), l'isola ha uno sviluppo costiero di 11 km ed un'altezza massima di appena 88 m con il Poggio del Capelrosso, a cui seguono i due rilievi di Monte Mario (78 m) e di Poggio del Cannone (68 m).
La sua costa si presenta frastagliata e rocciosa, interrotta solo da due piccole spiagge non sabbiose all'interno delle principali insenature, Cala dello Spalmatoio sul litorale nord-est e Cala Maestra a nord-ovest, che ospitano anche gli unici approdi dell'isola. Di notevole interesse sono le numerose grotte che si aprono lungo la costa, la più famosa delle quali è Cala dei Grottoni, nell'estremità meridionale. La natura calcarea e l'eccezionale trasparenza dell'acqua, la straordinaria diversità biologica e la presenza di relitti, rendono davvero unici questi fondali, richiamando ogni anno migliaia di subacquei.
Con un clima particolarmente mite d'inverno, come testimoniano le numerose piante tropicali (euforbie, palme ed orchidee selvatiche), e gradevolmente ventilato d'estate, questo luogo è meta di passo per una miriade di uccelli che raggiungono l'Europa per nidificare. Terra d'elezione per il rondone pallido, le coste di Giannutri sono colonizzate dai numerosi gabbiani reali, da cui nasce l'appellativo "isola dei gabbiani".
Chiamata dai Greci "Artemisia" e dai Romani "Dianum" per la sua forma ad arco, simbolo legato alla dea Diana, Giannutri ricoprì un ruolo importante già tra il III e il I secolo a. C., come approdo o rifugio di fortuna lungo le rotte che dalle coste laziali portavano in Gallia e in Sardegna, come testimoniato da due relitti di navi onerarie del tempo. In epoca romana, l'isola appartenne alla famiglia patrizia dei Domizi Enobarbi, che nel I secolo d.C. vi costruì una sontuosa villa rivestita di marmi pregiati, i cui resti sono tutt'ora visibili, anche se non accessibili perché in fase di ristrutturazione. Al momento non è infatti possibile visitare l'area, per precise disposizioni del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Soprintendenza competente.
Soggiornare a Giannutri
Parte del comune di Isola del Giglio, a cui è collegata durante l'estate dalla compagnia di navigazione Maregiglio per tre volte alla settimana, Giannutri è raggiungibile anche dalla terraferma durante tutto l'anno tramite la stessa compagnia.
Le corse con andata e ritorno da Porto Santo Stefano a Giannutri (la distanza è di circa 12 km) vengono effettuate tre giorni alla settimana d'inverno, e tutti i giorni durante il periodo estivo (per info su tariffe e orari contattare telefonicamente la compagnia Maregiglio. Oltre alla compagnia Maregiglio, dall'Isola del Giglio è inoltre possibile accedere a Giannutri tramite delle imbarcazioni più piccole che effettuano servizio taxi (vedi noleggio imbarcazioni), mentre dal continente anche tramite compagnie private che organizzano mini-crociere di un giorno tra le varie isole dell'Arcipelago.
Sull'isola non esistono veri e propri centri abitati ma solo nuclei sparsi di case frequentate per lo più durante il periodo estivo. La graziosa e caratteristica "Piazzetta" in prossimità di Cala Spalmatoio funge da unico luogo d'incontro tra i pochi residenti locali e i turisti che frequentano il bar, il ristorante e il minimarket a loro disposizione. Sull'isola non esiste neanche una chiesa, ma il servizio religioso è celebrato dal parroco di Isola del Giglio una volta alla settimana, solitamente il mercoledì alle ore 12,00, nei pressi della Piazzetta.
Come l'Isola del Giglio, l'Isola di Giannutri è dotata di un dissalatore che la rende autonoma dal punto di vista idrico. E' sempre bene però evitare inutili sprechi e ricordarsi che, in particolar modo per un'isola, l'acqua è un bene prezioso da utilizzare con moderazione.
Per quanto riguarda le emergenze, anche su quest'isola esiste un servizio di elisoccorso che collega in breve tempo con l'ospedale Misericordia di Grosseto. Per emergenze contattare il 118 o gli altri numeri utili riportati nella sezione "informazioni pratiche"
Per ulteriori informazioni sulla regolamentazione a terra e le norme di comportamento è possibile anche consultare il sito ufficiale del Parco dell' Arcipelago Toscano www.islepark.it
Sito internet della Pro Loco Isola del Giglio: http://www.isoladelgiglio.it/
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Solo pochi giorni separano gli appassionati dai due imperdibili eventi in programma a Buonconvento, in provincia di Siena, dal 21 al 23 giugno; Si stratta di due anteprime assolute nel panorama ciclistico italiano. Venerdì 21 giugno alle ore 21 sarà dato il via all’EroicaX36 (L’Eroicapertrentaseiore), cioè una gara di 36 ore per tutti i tipi di bicicletta. L’altro evento, in programma domenica 23 giugno, è L’Eroica Sud; la proposta cioè di pedalare sul percorso sud dell’Eroica che costituisce la differenza fra il percorso di 135 e quello di 205 chilometri dell’Eroica. http://www.eroicafan.it/it/
FONTE NOTIZIA E FOTOGRAFIA LA PAGINA FACEBBOK DI TERRE DI SIENA
Cagliari, Santa Margherita di Pula, Carloforte
L’ambiente sottomarino della Sardegna è uno dei paradisi del Mediterraneo. Fonte Notizia e Fotografia la pagina internet di Sardegna Turismo. Le coste dell’Isola offrono numerosi punti di immersione con scenari inconsueti e una straordinaria fauna marina, anche fuori dalle aree protette.
Percorso: 140 km
Tempo di percorrenza stradale: 02h45
1^ tappa: Cagliari
La strategica posizione geografica di Cagliari, capoluogo dell'isola, posta al centro del Golfo degli Angeli, rende questa città base di partenza ideale per i diving center che organizzano immersioni in tutto il golfo. Le più interessanti sono quelle sui relitti, la maggior parte dei quali affondati in quest'area nella prima metà degli anni ’40, quando Cagliari era un’importante capitale del Mediterraneo nelle operazioni belliche.
Una delle più suggestive conduce al relitto del Romagna, nave cisterna costruita nel 1899 e requisita dalla Regia Marina Italiana durante la seconda Guerra Mondiale. Il 2 agosto 1943, mentre si dirigeva verso Cagliari per rifornire di carburante gli aerei di stanza in Sardegna, fu colpita da una mina e affondata. Il relitto è adagiato a 39 metri di profondità, a pochi minuti di navigazione dal Capo S. Elia, ed è diventato l’abitazione di una variegata fauna ittica: saraghi, castagnole, grossi gronghi e cernie si aggirano tra le paratie arrugginite e il ponte di comando ricoperto di spugne.
2^ tappa: Santa Margherita di Pula
Nella parte meridionale della costa sarda si trova il porticciolo turistico di Cala Verde, nel comune di Pula, da cui partono le escursioni per affascinanti immersioni.
Le pareti rocciose dei faraglioni di Capo Spartivento si inabissano gradatamente in mare permettendo ai sub di raggiungere il fondale sabbioso posto a 40 metri di profondità, in un succedersi di forme di vita colorate e vivaci. La particolarità di questa immersione, oltre agli aspetti naturalistici, è data dall’opportunità di poter osservare reperti archeologici di epoca romana disseminati su un ampia area, a testimoniare antichi naufragi di navi da carico che, alcuni millenni fa, navigavano lungo queste coste.
Un'altra immersione da non perdere è quello della Secca del Candeliere, a pochi minuti di navigazione da Cala Verde. Si tratta di una secca di natura granitica delimitata da tre guglie, nella quale è facile imbattersi in grandi ricciole, pesci palla e barracuda. Le pareti di roccia sono ricoperte da distese giallo-arancio di margherite di mare ma lasciano spazio anche a colorati nudibranchi e a stelle marine.
3^ tappa: Isola di San Pietro
L’isola di San Pietro, la seconda dell’Arcipelago del Sulcis, offre, con le sue coste rocciose, uno scenario ideale per l’attività subacquea. Uno dei luoghi consigliati è l’isolotto del Corno, sotto il faro di Capo Sandalo. Il fondale in quest’area raggiunge i 40 metri, con pianori sabbiosi intervallati da profondi canyon. La ricchezza di flora e fauna marina rende questa immersione particolarmente affascinante. E’ possibile incontrare colorati nudibranchi, aragoste, castagnole e altre specie variopinte. Da non perdere la discesa alle Tacche Bianche, un'immersione semplice ad una profondità di 17 metri. Caratteristica di questa area è una colonia di coralli che rivestono un arco naturale di roccia ricco di fauna ittica, suggestivo anche per il sub più esperto.
L’isola di San Pietro
L'isola di San Pietro si trova di fronte alle coste del Sulcis Iglesiente, nel sud ovest della Sardegna. Con i suoi 51 quadrati (isola di S. Pietro) è la seconda per grandezza dell'arcipelago sulcitano, dopo l'isola di Sant'Antioco. È contornata da coste alte e frastagliate, che a nord ovest strapiombano sul mare e raggiungono altezze considerevoli, fino a 150 Nel punto più elevato di Capo Sandalo è situato il faro più ad occidente d'Italia. Le coste che precipitano sul mare sono rifugio per le rare specie ornitologiche del falco pellegrino e del gabbiano corso. Il primo è un rapace bruno che vive in una numerosa colonia sulle ripide falesie dell'isola e la qualifica come area di importanza internazionale per la . Il gabbiano corso dimora unicamente negli ambienti incontaminati e si ciba di pesci freschissimi: per questo motivo la sua presenza in un luogo indica l'eccellente condizione naturalistica. L'asperità del perimetro di San Pietro, caratterizzato da un'alternanza di sporgenze e rientranze, è mitigata dalla presenza delle piccole spiagge sabbiose che si sviluppano fra ripide scogliere e vengono bagnate da un mare limpidissimo. L'entroterra dell'isola è invece ricoperto da una fitta macchia mediterranea, dalla quale si sprigionano i profumi di rosmarino, cisto, corbezzolo, pino e palme nane. Queste ultime sono esempi dei più antichi esemplari della flora mediterranea e nel mese di agosto producono i caratteristici datteri giallo-rossastri. Nell'isola non mancano le zone umide: nella zona...
Come arrivare
L'isola di San Pietro si può raggiungere in traghetto dagli approdi di Calasetta e da Portoscuso. La traversata dura circa 30-40
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L'arte del viaggiare lento |
. A spasso per l'Italia senz'auto |
Paolo Merlini. Fonte notizia e fotografia: il sito internet di “Ediciclo Editore”
Il libro:
Viaggio lento si sa, è sinonimo di viaggio virtuoso. Sfortunatamente però, il viaggio lento è associato, nell’immaginario collettivo, anche al viaggio faticoso. Come fa a concedersi il lusso della lentezza chi non ha dimestichezza col cicloturismo oppure chi suda al solo pronunciare le parole “a piedi”? Un’idea semplice e “rivoluzionaria” è quella di viaggiare utilizzando i trasporti pubblici locali. Paolo Merlini da anni pratica e racconta questo “uso improprio” dei servizi di mobilità pubblica ed è convinto che costituiscano il giusto equilibrio tra lentezza e comodità. Ha infatti avuto modo di saggiare il servizio delle autolinee locali e constatando l’eccellenza di molte aziende di trasporto pubblico e l’affidabilità degli autisti, spesso molto disponibili e fonti inesauribili di informazioni sul territorio.
Ogni giorno migliaia di autobus tessono una capillare rete di linee extraurbane che penetrano nel profondo della provincia italiana solcando, a velocità moderata, le belle strade della Penisola archetipo (ammodernato) della viabilità nazionale. Basta scegliere una meta e informarsi sugli orari delle autolinee che servono la zona.
Con biglietti di pochi euro, comodamente seduti a quasi due metri di altezza, si può godere del lungometraggio della “Bella Italia” che scorre lento fuori dal finestrino. Con i bus di linea si attraversa un territorio in maniera economica, ecologica, virtuosa e il più possibile rispettosa degli abitanti che poi sono anche gli occasionali compagni di viaggio sempre prodighi di suggerimenti. È una forma di viaggio che si può praticare dai dodici ai novant’anni senza essere accompagnati dai genitori.
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Mercurdo – Mercato dell’Assurdo
7-8-9 giugno
Castelvetro di Modena
Nelle serate del 7, 8 e 9 giugno 2013, il centro storico di Castelvetro di Modena sarà lo scenario di Mercurdo, il tradizionale appuntamento con il mercato dell’assurdo che porta in città un mondo parallelo fatto di fantasia, estro e meraviglia. FONTE NOTIZIA IL SITO INTERNET DELLA MANIFESTAZIONE: www.mercurdo.it
Il borgo medievale di Castelvetro si trasforma in un luogo dell’immaginazione dove tutto diventa possibile, e dove scovare ad ogni angolo una sorpresa visionaria. Perché Mercurdo è la manifestazione, unica nel suo genere, che punta a stupire liberando l’idea di spettacolo dal vivo da ogni vincolo di razionalità.
Tra le sorprese più stupefacenti di questa edizione di Mercurdo, la performance “Il Draaago”: prodotto da Il Teatro dei Venti di Modena. Protagonista sarà una gigantesca macchina a forma di drago. La creatura sfilerà per le vie del centro storico venerdì 7 giugno in apertura della manifestazione, in un corteo proveniente da un altro tempo o forse dall’immaginazione stessa, fatto di trampolieri, maschere e ballerini, per giungere in Piazza Roma dove avrà luogo lo spettacolo vero e proprio, ispirato alle vicende di Elsa, la figlia di Charlemagne offerta al drago per placarne la sete di distruzione. Sarà il coraggioso Lancillotto, nascosto tra la folla, a salvarla?
Non mancheranno momenti di sperimentazione dei linguaggi. Alessio Bertallot, popolare dj e conduttore di Radio2, sarà protagonista della lunga notte di Mercurdo di sabato 8 giugno. Il suo dj-set elettronico creerà l’ambiente ideale per una notte in cui, grazie ai video di Manuela Chiappini, gli edifici di Piazza Roma si trasformano in superfici “dipinte” da immagini surreali create e proiettate per l’occasione.
A chiudere la manifestazione, domenica 9 giugno, uno degli ospiti più importanti della nuova edizione, Stefano Benni, che proporrà uno show inedito in puro spirito Mercurdo, mettendo l’inventiva linguistica che lo ha reso celebre al servizio dei sogni del pubblico.
Come sempre, le vie del centro di Castelvetro saranno animate dal mercatino tematico, con artigianato e oggettistica, bizzarrie e curiosità per portarsi a casa un pezzetto di Mercurdo.Inoltre, Mercurdo non dimentica i più piccoli, perché la fantasia va stimolata fin dalla più tenera età. Mercurdino è la rassegna pomeridiana pensata per i bambini dai 3 agli 8 anni dove le più meravigliose tra le storie prendono vita e diventano un pretesto per giocare con l’immaginazione.
Il Giro d'Italia 1924E così nei giorni precedenti al via il suo nome regolarmente non compariva nell'elenco dei partecipanti. A tre giorni dalla partenza ecco però comparirla sulla Gazzetta dello Sport come "Alfonsin Strada di Milano"; non si sa se la "a" mancante fosse dovuta a un errore o a precisa volontà, fatto sta però che un altro quotidiano, il Resto del Carlino di Bologna, andò a riportare il nome "Alfonsino Strada". Solo alla partenza gli organizzatori chiarirono che il partecipante era Alfonsina Strada, e la stessa Gazzetta si astenne da articoli particolarmente vistosi. In breve la notizia si diffuse in tutta Italia, creando curiosità, sospetto, approvazione e scherno.
Il tracciato del Giro 1924 attraversava la penisola per 3 613 chilometri, 12 erano le tappe, intervallate da 11 giorni di riposo, 108 gli iscritti, solo novanta dei quali al via.Naturalmente ad Alfonsina Strada era molto difficoltoso reggere il passo dei colleghi maschi, ma ogni volta riuscì a tagliare il traguardo di tappa, seppur sempre con alcune ore di ritardo; peraltro si fermava sovente a distribuire cartoline autografate ai tifosi.
Giunse fuori tempo massimo durante la tappa L'Aquila-Perugia. Inizialmente, alcuni membri della giuria (tra cui lo stesso Colombo) non vollero estrometterla dalla corsa, considerando anche il tanto tempo da lei perso per cadute e forature. Ma in seguito si optò per una linea dura: Alfonsina Strada fu esclusa dalla classifica del Giro, una decisione probabilmente influenzata dal clima che si respirava all'epoca, quando la parità tra uomo e donna era ben lontana dall'essere raggiunta, e mal si tollerava una donna che non solo sfidava apertamente gli uomini, ma riusciva addirittura a batterne alcuni. Si decise comunque per una situazione di compromesso: Strada poteva prendere parte a tutte le restanti tappe, ma i suoi tempi non sarebbero stati conteggiati ai fini della classifica. Dei novanta partiti a Milano, solo in trenta completarono la corsa, e così, fra essi, Alfonsina Strada.
Il maschilismo imperante le impedì di partecipare ancora al Giro, ma Strada si tolse lo stesso le sue soddisfazioni: vinse ben 36 corse contro colleghi maschi e conquistò la stima di numerosi ciclisti celebri, tra cui Costante Girardengo.
Articolo tratto da Wikipedia
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Il Duomo di Siena non finisce di sorprendere. Dopo la scopertura del pavimento che ha fatto conoscere a un pubblico numeroso di visitatori italiani e stranieri le tarsie disegnate dagli antichi maestri raffiguranti un percorso di sapienza e di fede, la cattedrale apre ora la sua porta alle sommità della fabbrica. FONTE NOTIZIA IL SITO INTERNET "TERRE DI SIENA" (http://www.terresiena.it) Dopo lunghi restauri, a partire dal 6 aprile, sarà possibile ammirare il ‘cielo’ del Duomo, una serie di locali mai aperti al pubblico, in cui per secoli nessuno è potuto accedere, se si eccettuano le maestranze dirette dai grandi architetti che si sono avvicendati nei secoli, di cui recano testimonianza progetti e schizzi effigiati talvolta direttamente sui muri.
La magnifica facciata del Duomo è fiancheggiata da due imponenti torri terminanti con guglie di svariate forme che si proiettano verso l’alto, al cui interno si inseriscono scale a chiocciola, quasi segrete perché nascoste alla vista dei visitatori, che conducono verso il ‘cielo’ del Duomo. Una volta giunti sopra le volte stellate della navata destra si inizia un itinerario riservato a piccoli gruppi, accompagnati da un’esperta guida, che riserva una serie di scoperte ed emozioni. Sarà infatti possibile camminare ‘sopra’ il sacro tempio e ammirare suggestive viste panoramiche ‘dentro’ e ‘fuori’ della cattedrale. Saranno aperte al visitatore le multicolori vetrate di Ulisse De Matteis con la rappresentazione degli Apostoli, dalle quali il visitatore si affaccerà all’interno della cattedrale con la vista del pavimento, dei principali monumenti scultorei e dell’interno della cupola con il ‘Pantheon’ dei santi senesi, i quattro Patroni, santa Caterina e san Bernardino, i ‘giganti’ dorati che proteggono dall’alto la comunità dei fedeli. Si percorre dunque il ballatoio della cupola dal quale sarà possibile contemplare l’altar maggiore, la copia della vetrata di Duccio di Buoninsegna, con al centro la mandorla di Maria Assunta, e i capolavori scultorei. Dall’affaccio della navata sinistra è possibile ammirare uno splendido panorama sulla Basilica di S. Domenico, la Fortezza Medicea, l’intera cupola della cappella di S. Giovanni Battista, il paesaggio circostante fino alla Montagnola senese. Si entra infine dietro il prospetto della facciata nel terrazzino che si affaccia su Piazza del Duomo con la vista dello Spedale di S. Maria della Scala e si accede al ballatoio della controfacciata da dove si ha una vista generale sulla navata centrale e lo sguardo è accompagnato dal ritmo scandito dalle teste dei papi e degli Imperatori, attraverso le tarsie con i filosofi del mondo antico che proferiscono sentenze.
La “porta del cielo” si apre dunque ai visitatori come salissero attraverso la scala apparsa in sogno a Giacobbe, la cui cima raggiungeva il cielo e gli angeli di Dio salivano e scendevano (Genesi 28,10-22). Nel sogno Dio promette a Giacobbe la terra sulla quale egli stava dormendo e un’immensa discendenza. Al suo risveglio Giacobbe esclama «Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo», verso utilizzato dalla liturgia nella messa della dedicazione delle cattedrali. Ma ‘porta del cielo’, secondo le litanie lauretane, è anche la Vergine, definizione che meglio esprime la potenza e la bontà di Maria, la quale come Madre di Cristo e dell'umanità, concorre alla nostra salvezza eterna in Cielo ove lei è ‘Regina assunta’. Il percorso “dall’alto” permetterà infatti di comprendere meglio la dedicazione del Duomo di Siena all’Assunzione della Madonna e il forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro ‘patrona’: Sena vetus civitas Virginis.
L’iniziativa, fortemente voluta dall’Opera della Metropolitana di Siena, è organizzata da Opera – Civita Group.
Opera Civita Group gestisce il servizio prenotazioni, informazioni e visite guidate per il Complesso del Duomo di Siena e, in occasione delle aperture straordinarie Porta del cielo, propone pacchetti culturali che arricchiscono l’offerta turistica della città.
Per maggiori informazioni visitare il sito: www.operaduomo.siena.it
SCHEDA TECNICA
6 aprile - 27 ottobre 2013
Biglietti (solo su prenotazione)
Intero €25.00
Gruppo €400.00 (max 17 pax)
Informazioni e Prenotazioni
T. +390577286300 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17)
Emailopasiena@operalaboratori.com
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