Scrivere di ciclismo in un sito internet dedicato agli sport estremi e avventura, può sembrare fuori tema. Ma non è così perché il ciclismo dei tempi andati era fatto d’imprese “eroiche”, ma ai giorni nostri vi sono gare che meritano di essere raccontate.
La prima idea della bicicletta risale a Leonardo Da Vinci, che nel 1490 progettò un “velocipede” con le ruote di legno dello stesso diametro con pedali e cinghia di trasmissione. All'opera di Leonardo mancava lo sterzo ma il concetto di base era il medesimo dell'attuale bicicletta.
Si passò al 1839 con la “draisina” per opera del tedesco Von Drais, la bicicletta era dotata di uno sterzo ma l'avanzamento era a spinta. La prima bicicletta che si può definire tale, fu inventata nel 1839 da un maniscalco Scozzese di nome Kirk Patrick Mac Millan, la sua era, una versione aggiornata del precedente mezzo realizzato dal tedesco Von Drais.
Contrariamente alla prima versione di “draiscenne”, ora si poteva avanzare senza che i piedi toccassero il suolo. Siamo al 1855 quando comparvero le prime biciclette dalle grandi ruote anteriori, con i pedali innestati nel mozzo della medesima ruota.
Questa bicicletta ebbe un grandissimo successo. In questo periodo nacquero le prime corse in bicicletta.
In realtà non erano competizioni come le intendiamo oggi, ma servivano a promuovere la bicicletta a scopo commerciale.
Nel 1868 in Francia è organizzata la prima corsa ciclistica. Si correva da Parigi a Rouen sulla distanza di 126 km, la prima edizione della gara fu vinta da un veterinario Inglese di nome Moor. Per vedere una corsa ciclistica in Italia, bisogna aspettare il 1875 quando si corse la Firenze – Pistoia di 33 km.
Con le prime corse si ha anche un notevole progresso tecnologico, nel 1879 le biciclette sono equipaggiate d’ingranaggi moltiplicatori sulla ruota posteriore. La Dunlop nel 1888 inventa un pneumatico per la bicicletta, in questo modo si risolve il problema delle strade accidentate,che erano la quasi totalità delle presenti.
In questo modo l'uso della bicicletta è più confortevole.
Tra il 1890 e il 1896, sono anni di grande fermento per quanto riguarda il ciclismo. Nascono gare come la Parigi – Brest – Parigi di 1260 km da correre di giorno e di notte. La mitica Parigi – Roubaix che si corre ancora oggi, su un tracciato composto di molti chilometri in pavé (cubetti di porfido) al posto dell'asfalto.
Nel 1903 prende il via da Parigi il primo Tour de France, vinto dal valdostano Maurice Garin che di professione faceva lo spazzacamini.
Sono ancora lontani i tempi in cui il grande ciclismo diventerà uno sport riservato ai professionisti. L'Italia non sta “alla finestra”, e grazie a Uccio Costamagna de “La Gazzetta dello Sport” è organizzato il primo giro della Penisola.
Nelle prime edizioni della manifestazione non c'è ancora la maglia rosa a identificare il capo classifica nella generale. A ogni tappa erano assegnati dei punteggi, la prima edizione della corsa fu vinta da Luigi Ganna davanti a Carlo Galetti.
Nel 1909 parte da Milano, sempre organizzato dalla Gazzetta dello Sport, quello che può considerarsi il primo vero giro d'Italia. Al via si presentarono 130 concorrenti ma solo in quarantanove corridori giunsero al traguardo. Il Giro d'Italia era suddiviso in otto tappe per un chilometraggio complessivo di 2448 chilometri. Il vincitore sarà Luigi Ganna, già vincitore del primo giro della nostra Penisola.
Dianno in anno il Giro cresce, ci sono tappe in pianura che si alternano a durissime salite in montagna. Le maglie cominciano a identificare i ciclisti, quella rosa per il vincitore della classifica generale, la maglia verde per il miglior scalatore ecc.
La gente che assiste numerosissima a bordo delle strade “elegge” i propri miti, da Alfredo Binda a Coppi e Bartali, memorabili saranno i loro duelli ciclistici, dividendo il nostro paese tra i tifosi dell'uno o dell'altro.
In tempi non troppo lontani nel tempo troviamo campioni quali Eddy Merckx. Dopo il Giro d'Italia, la Milano – San Remo è la corsa più importante che si svolga nel nostro paese, e segna il “passaggio” dall'inverno alla primavera.
La corsa è nata nel lontano aprile 1907, e fu ideata dall'Unione Sportiva Sanremese per sostituire una gara automobilistica che ebbe scarso successo.
La prima edizione della corsa ciclistica, supportata dalla Gazzetta dello Sport, prese l'avvio dall'Osteria della Conca fallata, all'ora nella periferia Milanese. Alla partenza della 1° edizione della corsa, si presentarono solo trentatré concorrenti e la vittoria andò a un Francese (Lucien Mazan), che percorse la distanza di 281 km alla media di 26,2 km l’ora.
Col passare degli anni la Milano – San Remo perse la sua connotazione di gara per ciclisti “eroici e resistenti”, per divenire una gara per velocisti, complice anche le strade che col tempo furono asfaltate. Per rendere la corsa più combattuta, furono inserite nel percorso le salite del Poggio e della. In questa corsa ciclistica hanno ottenuto la vittoria campioni quali Costante Girardengo, Eddy Merckx, Eric Zabel, Mario Cipollini, Alessandro Petacchi e altri campioni di ciclismo.
Per finire vi segnalo alcune importanti fiere espositiveche riguardano il mondo della bicicletta:
Padova Fiere, Expobici: http://www.expobici.it/
Verona Fiere: EICA: http://www.eica.it/
Germania - Friedrichshafen: Eurobike: http://www.eurobike-show.com/
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