La Glaciospeleologia è uno sport estremo che consiste nel compiere escursioni speleologiche all’interno di “grotte” ghiacciate, di solito presenti nei ghiacciai Alpini, oppure in altre parti del Mondo.
Leggerai diverse cose interessanti su come sono fatte le escursioni, dei pericoli ecc.
La Glaciospelogia è uno sport “estremo”, nel senso che può essere praticato da persone che abbiano competenze di Speleologia per scendere in grotta, e d’Alpinismo per raggiungere il luogo in cui fare la discesa nelle viscere del ghiacciaio.
Bisogna conoscere la montagna e il ghiaccio, riuscire a superare pareti verticali, e resistere alle basse temperature, per queste ragioni mi sento di scrivere che questo sport è riservato a persone ben preparare fisicamente e tecnicamente.
LaGlaciospeleologia è nata all'inizio del 1980, in pratica questa disciplina consiste nell'esplorazione di mulinelli, grotte, che si formano nei ghiacciai, per azione fisica dell'acqua, in altre parole con la differenza della temperatura e con l'erosione.
In termine tecnico blazione, diverso discorso è quanto avviene nelle normali grotte carsiche, in cui l'acqua discioglie il calcare delle rocce per poi creare quel bellissimo spettacolo della natura che sono stalattiti e stalagmiti, laghetti sotterranei ecc. Non solo l'acqua è la protagonista nei ghiacciai della formazione di queste cavità naturali, anche fonti di calore proveniente dalle viscere del terreno contribuiscono alle loro formazioni, come avviene in Islanda.
In questo paese abbiamo forze geotermiche notevoli, che anno creato casi estremi come la caverna glaciale di Kverkfioll all'interno del ghiacciaio Vatnayokull, della lunghezza di svariate centinaia di metri. L'ecosistema di queste cavità nel ghiaccio è molto delicato, quindi non sempre si possono fare esplorazioni nei mulinelli, come in genere sono definiti dagli Speleologi.
Se le temperature aumentano come nel mese di maggio, può esserci acqua di fusione che potrebbe investire chi si trova nelle cavità, se fa troppo freddo, si può bloccare il passaggio che porta al luogo da esplorare.
Anche la caduta di molta neve può essere pericolosa, perché non solo copre le voragini in cui calarsi, ma rende pericolosa la progressione sul ghiacciaio col rischio di cadere in un crepaccio.
L'esplorazione va sempre fatta in gruppo, mai da soli! Bisogna considerate un fatto molto importante: mentre nelle grotte carsiche dove la natura ha impiegato migliaia d'anni per formare stalattiti, stalagmiti, un ghiacciaio è “un corpo” in continuo movimento.
Nel Mondo dovunque ci siano ghiacciai è possibile praticare la Glaciospeologia, In Patagonia come in Groenlandia, per rimanere in Europa abbiamo i ghiacciai dell'arco Alpino, i mulinelli più profondi si trovano in Svizzera, nei ghiacciai del Gorner con fenditure profonde anche 140 metri, oppure nell'Aletsheh con pozzi di 70/80 metri di profondità.
In Italia sul ghiacciaio del Miage e in quello di Forni. In Francia nella Mer de Glace, si trova il mulinello denominato “La Grand Moulin”.
Prima di essere uno sport estremo, la Glaciospeleologia è stata una materia di studio anche se abbastanza recente, e lo è tuttora, solamente che a causa del materiale inadatto, le esplorazioni fatte a metà del 1800 sulle Alpi Svizzere non anno prodotto risultati. Le persone si sono dovute arrendere nell'impossibilità di calarsi nei mulinelli e studiare il ghiacciaio dalla base del medesimo”pozzo”. Abbandonata la ricerca, i mulinelli furono genericamente definiti crepacci.
Solo alla fine del 1980 grazie ai nuovi materiali forniti dalla Speleologia, e a personale più competente è stato possibile riprendere gli studi sui mulinelli glaciali.
Capita che gli esploratori accedano a una forra di grandi dimensioni, caratterizzata da diversi pozzi e tratti orizzontali su cui procedere, per arrivare poi alla presenza di sifoni (termine tecnico della Speleologia) oltre i quali non si può proseguire a causa dell'acqua presente.
Ciò può avvenire a una profondità di variabile dai 100 ai 150 metri. I tentativi per superare questi sifoni (per motivo di studio) sono stati molto sporadici, e si è utilizzata la tecnica subacquea.
Alcune grotte glaciali sono instabili e soggette al crollo dovuto all'innalzamento delle temperature, oppure come sta avvenendo negli ultimi decenni, dal ritiro del ghiacciaio.
Proprio per la precarietà delle condizioni ambientatali, questi mulinelli o grotte, non sempre rimangono inalterate come avviene per le grotte carsiche.
Si possono formare e poi scomparire entro tempi brevi rispetto alle grotte normalmente esplorate dagli Speleologici.
L'attrezzatura necessaria sarà un misto tra quell’Alpinistica e Speleologica, in definitiva è uno “sport estremo” da praticare solo per quelle persone che anno esperienza in campi sopra menzionati, questa che ho descritto è la Glaciospeologia. |