Come si sono formate le Grotte
Sono stati i fiumi Esino e Sentino, nel corso dei millenni a scavare nelle gole e forre di queste montagne, e creare questo spettacolo naturale che risponde al nome delle Grotte di Frasassi.
Prima dei citati fiumi, fu il mare della Tetide a preparare il materiale che in seguito sarebbe stato malleato dai corsi d'acqua. Dal periodo Giurassico a quello del Miocene (circa 12 milioni d'anni fa), in questi luoghi si depositarono diverse centinai di metri di calcare.
Con il ritiro del mare di Tetide e l'emersione delle terre che crearono le montagne dell'Appennino, i fiumi già citati cominciarono il loro lavoro di erosione del calcare.
La scoperta delle Grotte
La scoperta delle Grotte di Frasassi che si trovano all'interno del Parco Regionale della Gola Rossa e Frasassi è il frutto di precedenti esplorazioni nel Comune di Genga, che portarono alla luce diverse cavità carsiche come la Grotta del Fiume, avvenuta nel 1948.
Anni dopo nel 1968 un membro del Gruppo Speleologico di Fabriano trovò all'interno della Grotta del Fiume una diramazione della lunghezza di oltre 1 km. A seguito di questa scoperta si ebbe un nuovo impulso all'esplorazione della zona.
Era il 27 Settembre del 1971 quando da una piccola apertura nel terreno sul Monte Valmontagna, fuoriesce una corrente d'aria che attira l'attenzione di un gruppo di persone facenti, parte del CAI (Club Alpino Italiano) della sezione di Ancona.
Furono attimi interminabili quando le persone fecero cadere nel buco un sasso, per sentire l'eco una volta che il medesimo avesse toccato il fondo della Grotta sottostante. Da ciò si determinò che la profondità fosse superiore ai 100 metri.
In seguito gli Speleologi ritornarono con l'adeguata attrezzatura, si calarono nella grande Grotta buia che denominarono “Abisso Ancona”, in onore della città di appartenenza degli scopritori.
All'interno gli Speleologici poterono vedere bellissime sculture naturali in calcaree, formatesi nel corso di 190 milioni d'anni, grazie all'erosione dell'acqua sulla roccia.
L'acqua scorrendo scioglie il calcaree che va a depositarsi in determinati punti della cavità, tramite lo stillicidio dell'acqua che dura da millenni.
Queste concrezioni anche di notevoli dimensioni, che scendono dalla volta sono definite stalattiti, e stalagmiti quelle che al contrario partono dal pavimento vanno verso l'alto.
In seguito le scoperte si susseguirono portando alla conoscenza di nuove Sale. Si ritiene che il complesso delle Grotte di Frasassi abbia una lunghezza di oltre 13 km, naturalmente solo una parte è visitabile dai turisti perché attrezzata con passerelle, ponticelli e illuminata magistralmente per esaltare le bellissime concrezioni calcaree.
Dal 1974, dopo la costituzione del “Consorzio Frasassi”, le grotte furono aperte al pubblico.
La visita delle Grotte
L'ingresso dei visitatori avviene tramite una lunga galleria di 300 metri, scavata nella roccia. Due porte di grandi dimensioni mantiene la temperatura costante all'interno della Grotta, per evitare che gli sbalzi termici con l'esterno possano comprometterne l'ecosistema interno.
L'abisso Ancona (180 metri di lunghezza, 120 di larghezza e un'altezza di 200 metri) è la sala più grande dell'intero complesso carsico (potrebbe contenere il Duomo di Milano).
Sulla volta della Sala, c'è una stalattite di notevoli dimensioni (2 metri e 40 cm) che dal fondo della Grotta da cui la ammirano i turisti, non appare più lunga di 50 cm.
Continuando la visita abbiamo la “Sala 200” chiamata così perché per arrivarci si percorre un corridoio della lunghezza di 200 metri. Poi incontriamo la “Sala dell'Obelisco” qui c'è una stalagmite che partendo dal basso s’innalza per 15 metri; pensate a quanto tempo la natura a impiegato per farla!
Ora passiamo per il Canyon in cui sono visibili le “Canne d'Organo” e la “Sala delle Candeline” per le tantissime stalagmiti circolari e di piccole dimensioni che dipartono dal pavimento della Grotta.
In seguito si entra nella “Sala Bianca” la cui colorazione è determinata dallo strato di calcite pura in essa presente. Abbiamo poi la “Sala dell'Orsa” il cui nome deriva dal grande masso che grazie alla millenaria erosione dell'acqua, a assunto le sembianze di un'orsa.
continuando si incontra la Sala dei Pagliai, e poi “la Sala dell'Infinito, molto grande e caratterizzata da una forma irregolarmente circolare.
Durante le prime esplorazioni gli speleologici persero più volte l'orientamento e fecero fatica a ritrovare la via d'uscita, da qui il nome della Sala.
In futuro c'è in programma di aprire alle visite turistiche il “terzo livello” delle Grotte di Frasassi, che a detta degli Speleologi che l’anno potuta visitare, nascondono stalattiti, stalagmiti e concrezioni varie, d’incomparabile bellezza!
All'interno della Grotta sono presenti alcuni laghetti in cui si ferma l'acqua proveniente dallo stillicidio delle stalattiti, oltre a pozzi profondi anche 25 metri che portano l'acqua ai piani carsici inferiori.
La temperatura interna della Grotta è costante a circa 14° gradi. Oltre al percorso turistico, se ne possono fare altri due più “avventurosi”. Indossati casco e tuta forniti dal Consorzio che gestisce le Grotte di Frasassi, si è accompagnati per un percorso Speleologico di grande fascino. Il complesso ipogeo della Grotta è disposto su otto livelli geologici.
Qualora vogliate avere più informazioni o volete visitarle, consultate il sito ufficiale.www.frasassi.com/
Ecco un Video tratto da YouTube che illustra bene le bellezze di queste grotte
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