La mia esperienza di volo a Carpineti
È una Domenica mattina quando mi presento a Carpineti (in realtà il luogo esatto
è a pochi km dal paese in località Giavello) dove c’è il raduno Internazionale di
Mongolfiere denominato “Mongolfiere Innamorate”, così chiamato perchè si svolge
nei giorni precedenti ed antecedenti la festa di San Valentino.
Quindi siamo nel mese di febbraio in una zona collinare, non c’è foschia ma il prato
è completamente coperto di brina, in queste condizioni viene da pensare che volando
a bordo di una Mongolfiera faccia molto freddo quando si è ad una certa altezza.
Bisogna considerare che il cesto di vimini è sotto al “pallone” contenente aria calda poi
c’è il bruciatore quindi la temperatura non è un problema.
Nelle settimane precedenti la manifestazione ho contattato il Comune di Carpineti che
organizza l’evento, ora mi reco al punto informazioni per essere aggregato ad uno degli
equipaggi che poco dopo voleranno con le loro colorate Mongolfiere. Sono assegnato a
degli Olandesi che aiuto nel preparare il “pallone”, caricare le bombole di Propano liquido ecc.
Dopo il gonfiaggio a “freddo” con un ventilatore a motore per spingere aria all’interno del
“pallone” vengono chiuse le aperture superiori che servono a fare uscire l’aria dalla Mongolfiera,
controllati i cavi interni e si procede con il gonfiaggio “a caldo” tramite i bruciatori che scaldano
l’aria interna del “pallone” determinandone la sua alzata in verticale.
Prendo posto nel cesto, pochi attimi e la Mongolfiera si alza da terra, in precedenza si sono già alzati
in volo altri “palloni”, questi saranno i più fortunati perché troveranno in quota un vento più favorevole
rispetto a quello che incontreremo noi.
Il piano di volo prevedeva una direttrice verso Carpi, ovvero la pianura ma in quota il vento ha cambiato
direzione
ed ora siamo sospinti verso l’Apennino la zona che sorvoliamo, è collinare e di fronte a noi si vedono le
Alpi Apuane innevate, più vicino la pietra di Bis Mantova.
Il Pilota consulta la cartina per verificare meglio la zona che stiamo sorvolando, in passato ho girato con la moto da
queste parti per cui mi rendo utile nell’indicare sulla cartina alcuni punti di riferimento. In volo ora c’è pure una
Mongolfiera di grandi dimensioni a forma di bottiglia dell’amaro jagermaister!!! Da non credere! Ho visto “palloni” a forma
di tartaruga, arancia ecc. mi mancava la Mongolfiera simile ad una bottiglia!
Complice la bella giornata di sole il panorama è molto bello, vedere tanti altri “palloni” solcare il cielo azzurro è veramente uno
spettacolo!
È trascorsa oltre un’ora dal decollo e il Pilota comincia a cercare un luogo idoneo all’atterraggio il più vicino possibile ad
una
strada per consentire il recupero della Mongolfiera da parte dell’equipaggio che segue da terra con i relativi mezzi.
La zona è collinare… finalmente il Pilota ha individuato un posto per l’atterraggio, impartisce le direttive su come
comportarsi
in questa fase poi fa scendere la Mongolfiera, rimango sorpreso quando intuisco che faremo l’atterraggio su
di un campo in
pendenza! Il rischio è quello di rovesciarsi una volta toccato terra. Va tutto bene, l’atterraggio è perfetto!
Ora procediamo con le fasi di recupero del “pallone” con la collaborazione dell’equipaggio di terra. Dopo il recupero c’è da fare
il “brindisi del sopravvissuto” pertanto ci fermiamo in un locale sulla strada di ritorno verso Carpineti. Gli Olandesi sono veramente
persone simpatiche! Nelle settimane successive riceverò dall’Olanda un’E-Mail con le foto fatte durante il volo con loro!