|
La costruzione amatoriale in Italia
In questo articolo conoscerai un aspetto dell’aeronautica poco conosciuto, quello della costruzione amatoriale di aerei partendo da disegni originali oppure scatole di montaggio. Questi aerei sono perfettamente volanti.
La costruzione amatoriale delle cosiddette “macchine volanti” ha radici antiche. Praticamente tutti gli aerei dell'epoca pionieristica furono realizzati in tal modo utilizzando materiali semplici come ad esempio il legno per fare l’intelaiatura e la tela per rivestire la medesima. Soltanto in seguito le costruzioni aeronautiche furono “organizzate” su scala industriale che tutti oggi conosciamo, anche se quelle amatoriali non sono mai venute a meno.
Il fenomeno dell'aviazione “popolare” ebbe un notevole impulso nel secondo dopoguerra: persone contagiate dalla passione del volo trovò con essa la soluzione per iniziare oppure continuare a volare in modo economicamente accettabile, magari costruendosi i propri aeroplani nel “cortile di casa”.
Questo fenomeno fu rilevante soprattutto all'estero, ad esempio la Francia che contribuì in maniera importante all'espandersi dell'aviazione: i velivoli nati per la costruzione amatoriale vennero in seguito costruiti a livello industrialmente in migliaia di esemplari, vedi il Bèbè Jodel. In seguito per gli “amatori” del volo fu necessario costituirsi in associazioni nazionali onde riunire gli sforzi per progredire in modo organico, sia dal punto di vista tecnico sia per quanto concerne i regolamenti.
In Italia, dopo anni di attività su base individuale, la costruzione amatoriale trovò il proprio punto di riferimento quando venne costituita l’associazione “CAP”, una data importante è quella del 1976 relativo alla Circolare n° 15 del Registro Aeronautico Italiano che autorizzava un appassionato di volo a realizzare e volare con il proprio aereo in piena legalità.
Sono passati diversi decenni da quando nei primi anni venti del secolo scorso furono fatti i primi tentativi di volo con aerei “amatoriali” ovvero auto costruiti. Daora questi velivoli sono andati via perfezionandosi. Partecipando ai vari raduni del “CAP” si rimane affascinati nel vedere le perfette e volanti riproduzioni di aerei storici quali i biplani della 1° guerra Mondiale. Oltre a questo gli appassionati di velivoli auto costruiti svolgono un’importante attività nel campo del restauro permettendo il volo di aerei storici del tempo che fu.
Da svariati anni va segnalato che un crescente numero di costruttori di ultraleggeri si rivolge alla menzionata associazione per ricevere l’assistenza tecnica che viene riservata ai soci del “CAP” onde permettere il volo nella massima sicurezza.
Il CAP è cresciuto anche nella stima da parte degli Enti preposti al controllo delle attività aeronautiche, come ad esempio l’ENAC, che ha guardato al CAP con sempre crescente simpatia; ed ha dimostrato in molte occasioni di apprezzare la serietà e la competenza della medesima associazione.
|
|