Al via la Dakar 2013 in Sudamerica.

Fonte articolo: il Giornale.it  Più di 8mila chilometri attraverso il continente sudamericano; questo il percorso di gara che dovranno affrontare i partecipanti della Dakar moderna che parte il 5 di gennaio da Lima capitale del Perù. Il percorso attraverserà l’Argentina e il traguardo è previsto dopo quindici giorni di competizione a Santiago in Chile.
Ormai è questione di ore, gli equipaggi si sono già acclimatati alla tiepida estate peruviana, hanno digerito il fuso orario e si preparano ad accendere i motori della 35esima edizione della Dakar che per convenzione viene definita moderna; la prima nata nel lontano 1977 partiva da Parigi, spesso con la neve e il gelo, per arrivare dopo una estenuante avventura al limite della sopravvivenza – caratterizzata da tappe mostruose di 1.000 km da percorrere tra le dune del deserto- alla spiaggia rosa di Dakar in Senegal.
La storia moderna di racconta dell’impossibilità di continuare a correre nel Continente nero a causa delle troppe guerre civili e del rischio terrorismo che ha addirittura causato l’annullamento di una edizione. Troppi i rischi per garantire la sicurezza minima dei partecipanti; da qui la scelta obbligata, l’organizzazione si è trovata a un bivio: far morire la Dakar o farla vivere in un altro continente. È stata scelta la seconda strada: trasferire la competizione, pur mantenendo il nome, nel più pacifico Sudamerica. Dal 2009 si corre dunque attraverso Perù, Chile e Argentina mantenendo lo spirito agonistico ai massimi livelli tra le varie categorie partecipanti: moto, auto, camion e quad. La logica della Dakar, però, nonostante il trasferimento oltre oceano, non è stata intaccata; la capacità di "navigare" e trovare la strada giusta tra mille insidie era e resta un cardine fondamentale del risultato agonistico, i piloti e i mezzi subiscono forti sollecitazioni e spesso non riescono a raggiungere l’agognato traguardo, la gara è durissima. Dopo anni vissuti un po’ in sordina, la Dakar ha riacceso l’interesse dei media e delle Case. Le stesse Case che in passato dal rally-raid più famoso al mondo hanno tratto linfa vitale per sviluppare i propri prodotti destinati a diventare i SUV e le Maxi Enduro che guidiamo tutti i giorni.
Si corre con qualsiasi mezzo, ma chi la fa in moto, si dice, è quasi un superuomo. E tra le moto sono tornate ad iscriversi squadre motociclistiche ufficiali dopo anni di monopolio KTM. Quest’anno, oltre a KTM saranno al via, schierate ufficialmente Husqvarna e Honda giusto per citare i nomi più autorevoli che daranno vita a un competizione di altissimo livello. Tra le moto dobbiamo segnalare l’assenza di Marc Coma il grande antagonista di Cyril Despres vincitore della passata edizione, ma con piacere aspettiamo buoni risultati da Alessandro Botturi, il migliore degli italiani nella passata stagione, alla guida di una Husqvarna ufficiale.
Anche il mondo delle auto vede protagonisti illustri; lo scorso anno a colorare il podio ci aveva pensato MINI grazie a una squadra tra le meglio gestite con Stephane Peterhansel (ex motociclista plurivittorioso alla Dakar africana) capace di vincere anche con le quattro ruote e Nani Roma (un altro ex centauro) al secondo posto. Sul terzogradino del podio è salita invece una Toyota. Quest’anno dobbiamo aspettarci una gara ancora più combattuta vista la presenza di grani marchi come BMW, Mitsubishi, Toyota, Hummer, Chevrolet e tanti altri senza dimenticare la campionessa in carica MINI.
La fonte dell’articolo è: http://www.ilgiornale.it
La fotografia è tratta dalla pagina ufficiale della Dakar: http://www.dakar.com/

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